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Messaggi del 16/05/2014

 

CON GESU’ E’ FINITO IL TEMPO DI CERCARE DIO DOVE NON C’E’ PERCHE’ IN LUI SI VEDE IL PADRE

Post n°801 pubblicato il 16 Maggio 2014 da sebregon

IV SETTIMANA DI PASQUA - SABATO

 





 


 

Gv 14, 7-14


 
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

 

La ricerca di Dio grazie a Gesù ha avuto per noi un esito insperato. Infatti tutti prima della sua venuta lo cercavano tra le stelle o in astruse teorie filosofiche oppure, per venire alla nostra quotidianità, in una credenza  tutta personale.

 

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Con la venuta di Gesù invece non dobbiamo cercare più a tentoni il nostro Dio perché egli ce lo mostra. Gesù è venuto a dirci che Dio è Padre, anzi meglio, che è suo Padre e che tutto ciò che lui ha viene dal Padre e che guardandolo si ha la possibilità di vedere il Padre.

 

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Il nostro problema è che non vogliamo credere che tra Gesù ed il Padre vi sia una stessa natura divina e che egli è inviato dal Padre per aiutarci ad uscire dalla triste realtà in cui ci troviamo quando volgiamo le spalle a Dio. La carne di Gesù come il suo Spirito sono la condensazione a livello umano dell’amore del Padre. Gesù è inviato al nostro basso livello di consapevolezza per elevarci alle vibrazioni eccelse del suo amore divino.

 

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Gesù è amore in azione e dunque ascoltandolo e vedendo come nella sua vita questo amore è bruciato fino alla completa consunzione noi possiamo convincerci a seguirlo nello stesso modo per essere in lui figli come lui è Figlio del Padre. Questo amore tra Padre è Figlio è così intimo e profondo che il Padre è nel Figlio e viceversa. Guardando il Figlio allora noi possiamo gettare uno sguardo sul Padre e da questa loro unione noi possiamo apprendere come dobbiamo portare avanti la nostra vita  e cioè non da soli ma sempre in unione con la santa Trinità con il Figlio che ci fa vedere il Padre e con lo Spiro Santo che ce li fa vivere istante per istante.

 

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Il superamento della nostra solitudine esistenziale sta proprio nella relazione con la Trinità e cioè con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. La nostra preghiera allora deve essere improntata alla loro presenza perché in questo modo essa non è soltanto un soliloquio con un Dio indifferenziato ma con delle Persone che hanno una storia con la nostra umanità e con ciascuno di noi. Sarebbe bello convincersi che questa storia la si sta vivendo giorno per giorno  e che possiamo relazionarla come facciamo ad es. con i nostri blog.  Potremmo farlo se volessimo  e che cosa ce lo vieta o ce lo rende difficile ? A ciascuno di noi la sua risposta nella speranza di arrivare alla fine di ogni giornata a darvi uno sguardo per gioire per i momenti in cui questo contatto forte c’è stato oppure dispiacerci se essa non ha avto alcun momento in cui profumava di Dio.

 

La nostra vita e la Parola

 

Spirito Santo, aiutaci ad avere una percezione trinitaria del nostro rapporto con Dio in modo che noi possiamo sempre ringraziare il Padre che ha immaginato per un piano di salvezza, il Figlio che ce l’ha portata e Tu, Spirito Santo, che rendi attuale per noi ogni momento di questa grande realtà divina.  

 

Michele Sebregondio

 
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