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Messaggi del 23/05/2014

 

SE NOI FOSSIMO DISPOSTI AD ACCETTARE L'INVITO DI DIO, OH COME CAMBIEREBBE LA VITA D'OGNI UOMO!

Post n°804 pubblicato il 23 Maggio 2014 da sebregon

V SETTIMANA DI PASQUA - SABATO

 

 

 

 

 

Gv 15, 18-21
 
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.    Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato». 

 

Nel sentire e dunque nel dire di Gesù c’è tutta la dialettica tra la libertà di Dio e la libertà dell’uomo. Ma da subito dobbiamo dare una risposta alla domanda che salta subito in mente leggendo le sue parole. Quando dice che  ha scelto i discepoli dal mondo verrebbe subito da dire:  “e come mai ha scelto alcuni e non tutti?”. Con questa domanda abbiamo messo in moto la nostra mente razionale e diffidente attribuendo a Gesù, e dunque a Dio, delle preferenze che eleggendo alcuni fa torto agli altri.

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Ebbene occorre subito dire che il miglior principio interpretativo di tutta la bibbia da mettere come pietra angolare è questo: Dio è buono, vero e giusto e se c’è qualcosa che appare alla nostra mente come contraria a questo fondamento è da ritenere frutto della nostra diffidenza e dei nostri peccati.

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Ora per rispondere alla domanda dobbiamo dire che è stata l’unamità a sottrarsi a questo contatto diretto e faccia a faccia con Dio.  Dio all’inizio non ha avuto un contatto preferenziale con l’uno o l’altro uomo, con Adamo piuttosto che con Eva, perché il suo rapporto era diretto con tutti. Solo dopo che la prima umanità si è sottratta a questo modo di relazione ecco che il Signore Dio ha dovuto inventare un’altra modalità e cioè quella di chiedere al singolo uomo di ristabilire quel primitivo rapporto e solo attraverso questa via, a partire da Abramo il primo discepolo del Signore, potrà arrivare a noi il regno di Dio.

 

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All’inizio noi uomini abbiamo ricevuto un dono ma l’abbiamo rifiutato facendoci ingannare dal tentatore che proponeva anche lui un dono, ma futuro. Dico così ‘noi uomini’ perché anche adesso avviene come nei primi tempi, e cioè ci facciamo ingannare da chi ci promette doni futuri dicendo di no a ciò che Dio ci vuole dare e ci ha già dato. Se dunque questo è il quadro e cioè quello in cui Dio come partner di tutta l’umanità è stato messo da parte, allora Egli per dare ancora corso al suo amore ha dovuto trovare un modo diverso per accostarsi all’uomo e questa modalità è quella della chiamata della singola persona perché con il suo sì Gli permetta di portare avanti il suo disegno d’amore e di salvezza.

 

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E Gesù sceglie quelli che vuole ed essi rispondendo alla chiamata iniziano con lui un cammino che li porterà sempre più ad essere introdotti nel mistero di Dio ed alla trasmissione di questo bene così grande che hanno trovato. Il mondo di cui parla Gesù in negativo è quello che nei secoli ha portato avanti la primitiva negazione di Dio ed il pervertimento del cuore dell’uomo.  In questo nuovo quadro entrano in scena le due libertà quella di Dio e quella dell’uomo e con esse l’accoglienza del regno di Dio o l’esservi radicalmente contrari. Alla fine Gesù dice il motivo di questa nera contrapposizione e cioè il rifiuto d’aver fiducia in Dio e cioè il non dargli credito, il rifiutarsi di conoscerlo.   

 

La nostra vita e la Parola

 

Spirito Santo che sei espressione somma di fiducia e di consegna al Padre ed al Figlio del tuo essere divino fa che anche noi possiamo essere sempre fermi nel nostro sì fiducioso  al Padre, al Figlio ed alla tua Persona.

 

Michele Sebregondio

 
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