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Messaggi del 15/10/2014
Post n°834 pubblicato il 15 Ottobre 2014 da sebregon
XXVIII SETTIMANA DEL T.O. - GIOVEDÌ
Ognuno di noi può misurare quanto somigliamo agli scribi ed ai farisei, quanto ci riteniamo superiori e quanto nascondiamo agli altri la chiave della conoscenza che potrebbe aiutare la loro vita. Dal pulpito in cui ci collochiamo infatti crediamo di possedere ciò che ci permette di affrontare la vita nel modo migliore rispetto alle ristrettezze in cui si barcamenano gli altri.
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. Qualche volta però incontriamo persone che senza tanta cultura ci testimoniano con molta semplicità grandi cose. Gesù però qui ci parla di una conoscenza che dovrebbe essere donata dagli scribi e dai farisei e che invece essi tengono nascosta nei forzieri della loro mente dove non può far altro che ammuffire. .
. Questa conoscenza è legata ai tesori racchiusi nella parola che Dio nei secoli aveva rivolto al suo popolo. Una parola piena di verità, di giustizia e di rivelazioni sulla profondità dell’amore divino che, rimanendo osteggiata, nella mente di questi sapientoni non arrivava ad essere fermento vivo dei destinatari a cui era rivolta. .
. Anche oggi capita sia presso i sacerdoti ordinati che in quelli comuni che questa parola rimanga imbalsamata e trasmessa, forse non in maniera meccanica perché non si può negare che vi sia anche cultura nel modo in cui la si dà, ma senza quell’afflato, quell’aratura personale e quell’interiorizzazione propria che solo possono permettere di avvolgerla con lo spirito che il Signore dà quando gli si chiede di illuminarci . .
. Questo modo di accostarsi alla parola sia dei dottori della legge che dei farisei, come di noi quando gli somigliamo, non produce altro che morte. E’ come non dare acqua alle piante dell’orto nei giorni in cui il sole è cocente: tutto muore. E forse anche la nostra società occidentale, proprio per questa carenza di parola di Dio vissuta e donata, sta andando verso il decollo e la sua fine. .
. Certo se avessimo avuto più santi e testimoni forse non ci troveremmo in questa situazione tragica in cui versa il mondo. Ma non è mai troppo tardi ed oggi occorre essere portatori nell’oggi della parola del Signore sia nella nostra chiesa sia altrove nel caso non fossimo accettati dai circuiti tradizionali perché di sicuro saremo aiutati dallo Spirito Santo. Dobbiamo però avere coraggio e costanza.
La nostra vita e la Parola
Spirito Santo che vuoi che le parole divine arrivino nel cuore degli uomini aiuta quanti sentono il desiderio di farla conoscere e dai loro la forza ed il coraggio di annunciarla.
Michele Sebregondio
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