la passione........

Lettera aperta al dott. Romano Prodi.


Egregio dottore, vorrà scusarmi se non mi rivolgo a Lei con il titolo di onorevole, ma proprio non ce la faccio... Sa, nel il periodo in cui Lei è stato Presidente del Consiglio, ho dovuto mandar giù parecchi rospi, ed alcuni di questi erano particolarmente difficili da digerire, come ad esempio l'aumento delle spese militari in una Finanziaria che invece tagliava le spese sociali.Con il Suo annuncio, relativo alla Base di Vicenza, però, ha decisamente passato il segno. Ormai, siamo all'alto tradimento. A quanto pare, dalle notizie che abbiamo a disposizione, Lei ha preferito prendere ordini dal Governo di uno Stato straniero, piuttosto che rispettare la volontà popolare, l'indicazione chiara e netta che le arrivava dai suoi elettori.È stato costretto a dire di sì? Da chi, come? Se ci sono dei documenti firmati vincolanti, vogliamo vederli, li faccia pubblicare sui giornali. E poi magari ci spieghi com'è che fino alla settimana scorsa, sia Lei che i suoi ministri negavano l'esistenza di simili patti... Se invece di vincolante non c'era niente, se c'erano solo le promesse fatte dal precedente governo, allora Lei aveva non dico il diritto, ma il dovere di comunicare al Signor Bush che a Palazzo Chigi ora c'è un altro inquilino, con un'altra politica ed un'altra visione delle relazioni internazionali. Non lo ha fatto; ha preferito abdicare, rinunciando al suo ruolo di Capo di Governo, per trasformarsi in quello di proconsole dell'Impero. Non so cosa ci abbia guadagnato. Di certo, ha perso la stima ed il rispetto di molti suoi concittadini ed elettori. Complimenti, bell'affare davvero... La prego, non vada più in giro per il Mondo a parlare di rinnovato ruolo dell'Italia nello scacchiere internazionale, o altre simili amenità, perché all'estero già hanno dovuto sopportare per cinque anni un nostro premier cabarettista e non so se ne potrebbero reggere un altro. La realtà, infatti, è che neanche la Bulgaria dei tempi più cupi era così supina ai voleri del padrone di turno quanto lo è stata l'Italia in questa occasione. Nei giorni scorsi, Lei ha dichiarato che bisogna avere il coraggio di fare le riforme. No, per tagliare ancora le pensioni ai poveracci, non serve coraggio, basta un po' di pelo sullo stomaco... Il coraggio, se ne ha un po' da qualche parte, lo usi dove veramente serve: per cercare di fermare l'attuale inquilino (fra l'altro anche abusivo) della Casa Bianca, finché siamo in tempo. E se invece, come mi pare di capire, questo coraggio non ce l'ha, lasci perdere: si faccia da parte, e dia spazio all'altra Italia, a quella che ha impedito lo scempio in Val di Susa, e che saprà impedire lo scempio di Vicenza. Ai cittadini che ormai rifiutano di essere solo sudditi, che vogliono contare, che sapranno farsi valere. Sono molti, sa? Molti più di quanto Lei non creda. La partita non è finita. È appena cominciata...