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PACCO PER L’8 MARZO

Post n°259 pubblicato il 08 Marzo 2009 da elly611

Donna! Che cosa non si fa per te!

Intanto un bel pacchetto sicurezza.
Se non fosse tragico sarebbe da ridere. La grande trovata per proteggerci dai malintenzionati: le ronde!
Al loro esordio a Padova hanno dovuto girare scortate dalla polizia; ronde e contro-ronde sono riuscite là dove non dovevano, ovvero mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini… “stiamo sfiorando il ridicolo” ha detto il sindaco Zanonato: “siamo alle guardie dei guardiani…”
Eppure, vuoi milizia di partito, pretoriani del potere o sfigati di quartiere… petto in fuori, panza in dentro, via di pattuglia; maschi in fregola per il controllo del territorio e della sicurezza delle “loro” donne. “Parons a cjase nestre”; in buine sostance, parons de nestris feminis.

 

Perfino Fontanini, il mite ex sindaco di Campoformido che, come presidente di provincia fino all’altro giorno si limitava a sognare gli uscieri in gilet, bregonuts e scarpez; un giorno si sveglia verde padano e inizia a minacciare il sindaco di Udine: «Quando accadranno fatti criminali... ci ricorderemo di chi parlava di isola felice». Tiè!
Non parliamo poi della destra, che ognuno vuole la sua, di ronda, e c’è pure quella che sbava al solo pensiero di poterla intitolare alla memoria di squadristi e gerarchi fascisti. Emuli di Colui, sguardo assente e mascella quadrata; çurviel come une sèpe di piarzul.
Il buon giorno si vede dal mattino. Che dire?
Che più questi se ne stanno in strada, meno picchiano le donne in casa?
Pur vero anche questo, considerato che -dati freschi, freschi del Viminale- il 60,9 per cento degli autori di violenza sessuale in Italia è di nazionalità italiana. Il 7,8 per cento  sono romeni, il 6,3 per cento marocchini.
L’80% delle violenze a danno delle donne avviene in casa.
A Roma, che oggi fa tanto notizia, il 42 per cento degli stupri è opera degli italiani, il 24 per cento dei romeni e nel 3 per cento degli egiziani; stesso a Milano, stesso a Bologna…
Ultime notizie che ci giungono via Messaggero Veneto dalla nostra “isola felice” sono quelle del 17 febbraio: uomo separatosi dalla compagna, scopre che essa frequentava un’altra persona, la segue e alla prima occasione, attirandola in casa la picchia e la stupra; una settimana prima un altro friulano doc ha usato violenza contro la donna con la quale aveva avuto una relazione; due settimane prima, stesso copione, sempre tra ex; sei mesi prima, una ragazza all’epoca minorenne è stata violentata da più persone, alcune delle quali conosciute.

sicurezza

Ecco, il pacchetto sicurezza per noi, è un vero pacco.
Lo dice anche Berlusconi, studente alla Sorbonna (che fa rima con donna) nel suo nuovo feeling per la decretazione d‘urgenza “gli stupri fuori casa sono calati ma siamo intervenuti lostesso per il clamore che gli ultimi fatti hanno suscitato”. Lo stupro-legittima decreto; questo mancava nella collezione.
Ah! Tombeur de femmes! Tombeur de ovaires!
Ai delitti del silenzio, a quelli tipo “Grida piano che i vicini ti sentono”, avrebbe dovuto pensarci la Carfagna con la legge sullo stalking cioè contro gli atti persecutori.
Bene, la ministra al convegno “Famiglia e lavoro: il vero motore dello sviluppo“, decine di stupri dopo, verso i quali è stata più muta di una tomba, ha parlato ispirata: “... considero una grazia
l'incarico (il ministero alle pari opportunità) che mi è stato dato …” neanche fosse passato l’arcangelo Gabriele… Ave Mara!, dirai mai qualcosa sulla famiglia che uccide soprattutto donne e bambine/i; dove la pretesa obbedienza della donna fra le mura domestiche obbliga al silenzio anche davanti alle violenze sulle figlie commesse da padri, nonni, zii, cugini …Casi che non fanno clamore, casi in cui le vittime, quando sono credute diventano adescatrici, conniventi, prostitute.
Si può risolvere un problema dai suoi effetti piuttosto che dalla sua origine?
O anche la legge contro lo stalking sarà un pacco?
D’altra parte stiamo ancora aspettando la sua indignazione alla disgustosa boutade del cavaliere di affiancare un soldato ad ogni bella ragazza italiana.
La famiglia spesso uccide e il lavoro, quando c’è, anche. Qualcuno se ne preoccupa?
Allora, l’8 marzo si ricorda quel giorno del 1911 quando a New York 146 donne (39 italiane -immigrate-) morirono nell’incendio della fabbrica di camice nella quale lavoravano.
Una sessantina di ore di lavoro la settimana, straordinari sottopagati, spazi ridotti, sorveglianza feroce. Come accade con certi contratti anomali di oggi (della serie: nessuno inventa mai niente) i padroni avevano infatti affidato tutto, con una specie di subappalto interno, a una rete di caporali ciascuno dei quali gestiva e pagava sette operaie, che faceva marciare a ritmi elevatissimi. Incidenti sul lavoro a catena. Tutele sindacali zero.
Ecco, come oggi, con la differenza che oggi, molte tornano da precarie e da sfruttate a disoccupate; la crisi ci rimanda a casa, ancora più impoverite, ancora più ricattabili, con meno sussistenza economica e quindi senza vie di uscita.
Perciò l’azienda che lavora di più oggi è quella che produce insicurezza e paura; ce lo spiegava bene qualche tempo fa Ilvo Diamanti: “… la paura è attraente. Fa spettacolo e audience…” porta anche voti; basta saperla orientare (-questo è compito delle televisioni-); trasformare i problemi in emergenze per occultare i problemi reali; esaltare gli animi contro lo straniero per evitare che si rivolgano a chi tra banche, padroni e casta politica hanno spolpato il paese fino all’osso e hanno ancora intenzione, con grandi opere e nucleare, di ciucciare, ciucciare fino al midollo (ad ulteriore sfregio della miseria di noi tutt* pure il panino a prezzo stracciato si mangiano gli iniqui!).
Ma no; dagli allo straniero, dagli al rumeno (che certo, come atavismo sessista non è male neanche lui); perciò: alla ronda! alla ronda!
Precipitate in questo tourbillon di regressioni di maschi nostrani per i quali la condanna dello straniero legittima la propria assoluzione, perché quando stuprano loro
, restano pur sempre “bravi ragazzi” che hanno avuto un momento di debolezza da alcool o un momentaneo mancamento sul controllo di un sistema ormonale esuberante.
Vi ricordate? Ad un certo punto sotto i balconi dell’italianissimo
stupratore di capodanno sono comparsi gli striscioni di supporto: “chi parla male di te non ti conosce”…
Donna, che cosa NON si fa per te.
Già, che cosa non si fa. Giustizia innanzitutto. Nel corso degli anni su queste questioni se ne è fatta ben poca. Non intendiamo quella delle pene pesanti o dei castroni che pensano alla castrazione, ma a quella che seriamente prende in considerazione il fatto che un crimine debba essere disinnescato nei suoi fondamenti, nella sua origine, nei rapporti di dominio che storicamente si sono stratificati e socialmente sono stati rinforzati attraverso il machismo, il sessismo, il disprezzo, l’oggettificazione anche quella della pubblicità che talvolta (vedi la campagna della Relish) è vera e propria istigazione allo stupro.
No, niente giustizia, molto sciacallaggio. Il corpo della donna è ancora da sbranare cristianamente e politicamente … pacatamente, serenamente … in verde Padania o nero Mussolinia.
Perciò tenetevi il vostro pacco
, non speditelo al nostro indirizzo;
gli affari vostri non li farete a carico nostro;
non in nostro nome.

 

Dumbles - feminis furlanis libertaris - 6 marzo 2009


 
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Commenti al Post:
rigitans
rigitans il 20/03/09 alle 16:44 via WEB
ciao, Stiamo organizzando tra i blogger un eco progetto, un eco-socialnetwork dove unirci, condividere, informare e informarsi, protestare e proporre, farci sentire insomma! Tutti insieme, contro il nucleare, per le rinnovabili, per il risparmio energetico, per l'ecologia e l'ambiente, e un altro stile di vita. Chi la vede come una buona idea ed ha piacere a partecipare ce lo faccia sapere o con un la messaggeria, o via mail o con un commento sul mio blog, lasciando il nick e un recapito(il link del blog o la mail). p.s.: puoi votare sul mio blog il nome dell'eco social network sul sondaggio! Rigitans'
(Rispondi)
ninograg1
ninograg1 il 26/09/09 alle 08:29 via WEB
siamo messi male vero? una volta le camice nere ora quelle verdi e domani?
(Rispondi)
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