Lapiazzarossa

No Muos


Niscemi, lotta contro il sistema militare Muos. Presidio permanente davanti ai cantieri 
Dopo le ultime mosse della politica istituzionale, materializzatesi in un recente ricorso presentato dall’amministrazione comunale di Niscemi al Tar palermitano, i movimenti sociali che, negli ultimi mesi, avevano cessato di far sentire la propria voce, hanno deciso di riprendersi gli spazi della conflittualità, dando vita ad un presidio permanente davanti ai cantieri per la costruzione del sistema militare di comunicazioni Muos. Le campagne niscemesi ricomprese nella riserva orientata Sughereta, in contrada Pisciotto, teatro delle scelte militari a stelle e strisce, infatti, si trasformeranno, da venerdì, in uno stabile accampamento. “Adesso o mai più – dicono i militanti che hanno scelto di agire – non si può permettere alla protervia dei vertici militari statunitensi di passare, tranquillamente, sulle vite dei cittadini di Niscemi e dell’intero comprensorio. La nostra è una lotta contro la presenza militare, dovunque essa si manifesti; contro le conseguenze prodotte da onde elettromagnetiche, sprigionate dal sistema Muos, capaci di raggiungere la zona della Val di Noto; contro scelte che colpiscono le politiche sociali a vantaggio delle spese militari”. Niscemi, piccolo centro della provincia di Caltanissetta, fin dal 1991 è al centro degli interessi militari statunitensi: il Mobile User Objective System, infatti, andrebbe a rafforzare la Naval Radio Transmitter Facility, una stazione di telecomunicazioni realizzata al tempo della prima guerra del Golfo. “La vera incoerenza – aggiungono gli aderenti al presidio – sta nel fatto che un complesso militare così esteso e pericoloso si dipana nel perimetro di un’area, quella della Sughereta, sottoposta a vincoli Sic, perché d’importanza comunitaria”. Si farà di tutto, quindi, per rendere pubblica la strategia di espansione militare messa in atto dalle forze della marina statunitense a pochi chilometri dal centro abitato di Niscemi, dallo stabilimento petrolchimico Eni di Gela e dal nuovo aeroporto di Comiso. Simili progetti, nel corso degli ultimi anni, sono stati descritti nei dettagliati lavori giornalistici del free lance Antonio Mazzeo, fra i primi ad individuare le volontà militari Usa rispetto alla costruzione del sistema Muos. “Il presidio – concludono gli aderenti – è aperto a tutti. Ci accamperemo proprio davanti ai cantieri allo scopo di rendere manifesta la nostra presenza, aldilà di dibattiti o riunioni d’emergenza. Contrapporremmo alla costruzione militare la nostra cultura fatta di consapevolezza”. A Niscemi, affermano alcuni sotto voce, si agisce per conto della storia. Rosario CauchiTratto da siciliaantagonista