Una festa dei partigiani per i resistenti di oggiStefano Morselli
Gli
ingredienti sono quelli consueti nelle feste popolari: spettacoli,
incontri, ristoranti, stand assortiti. Ma è del tutto inedito l'evento
nel suo insieme. Infatti quella che da ieri e fino a domenica va in
scena nel podere e nel casolare che furono della famiglia Cervi, ai
Campi Rossi di Gattatico - ora sede di un moderno museo della
Resistenza e del mondo contadino - è la prima festa nazionale
organizzata dall'Anpi nei suoi oltre sessant'anni di esistenza.
«Democrazia e antifascismo - Democrazia è antifascismo» è lo slogan
scelto per sottolineare un concetto che dovrebbe essere scontato, ma
che l'Anpi teme possa invece diventare sempre più evanescente
nell'Italia di oggi. «Un'Italia nella quale - avverte Tino Casali,
presidente nazionale dell'associazione - si moltiplicano i segnali di
ritorno in campo del fascismo, pur mascherato in forme diverse dal
passato». Anche per questo i partigiani, che sono gente ancora tosta ma
in età ormai avanzata, hanno pensato di spalancare le porte a nuove
generazioni che la Resistenza non hanno potuto farla per ragioni
anagrafiche, ma ne condividono i valori e sono impegnate in altre
«resistenze» dei giorni nostri. Come diceva Alcide Cervi, padre dei
sette fratelli fucilati dalle brigate nere nel dicembre del 1943, «dopo
un raccolto ne viene un altro». E dunque, un paio d'anni fa, all'
ultimo congresso, l'Anpi ha modificato il proprio statuto, ha
cominciato ad iscrivere anche giovani e giovanissimi. Proprio in quel
momento è nata l'idea della festa nazionale, alla cui ideazione e
organizzazione ha lavorato proprio un gruppo di giovani appositamente
costituito. La manifestazione ai Campi Rossi, luogo simbolo
della memoria, assume anche il significato di un passaggio delle
consegne a una nuova leva di «resistenti». Lo sottolinea Armando
Cossutta, da giovanissimo combattente nelle Sap, membro della direzione
Anpi: «In una situazione politica pesante, l'Anpi può rappresentare un
forte punto di riferimento». Ieri la cerimonia inaugurale con la musica
dei Gang, che hanno dedicato le loro canzoni a Maria Cervi, figlia di
uno dei sette fratelli, a sua volta scomparsa l'anno scorso. Messaggi
di adesione sono arrivati, tra i tanti, da Scalfaro e da Ciampi, mentre
Napolitano ha concesso il suo alto patronato. Nel fine settimana,
insieme a decine di autobus provenienti da tutta Italia, sono attesi
numerose personalità della politica della cultura, tra le quali
Veltroni, Vendola, Rita Borsellino, don Ciotti. Sono in
programma laboratori sulla Costituzione (con Domenico Gallo, Nicola
Occhiocupo, Alessandro Pizzorusso), sulla comunicazione della memoria
(con Bice Biagi e Loris Mazzetti), sull'antifascismo vecchio e nuovo,
sul ruolo delle donne nella Resistenza. Il cartellone degli spettacoli
prevede sabato Mauro Sarzi, Sine Frontera, Mercanti di Liquori,
Gasparazzo; domenica sarà la volta di Ivana Monti con le mondine di
Novi e dei Sonnebrille.