la decisione della corte suprema
Usa, sancito il diritto ad essere armati
I giudici hanno bocciato un divieto a detenere le armi che era in vigore nella città di Washington
Il monumento contro le armi alla sede dell'Onu a New York
WASHINGTON - La Corte Suprema degli Stati Uniti ha
rafforzato il diritto individuale degli americani ad essere armati. Con
una sentenza storica su come interpretare, una volta per tutte, un
diritto costituzionale sancito in modo incerto nel 1791, i giudici
hanno bocciato un divieto a detenere le armi che era in vigore nella
città di Washington. CORTE SPACCATA -
La decisione ha spaccato i nove giudici della Corte Suprema, che si
sono pronunciati per 5-4. Il giudice Anthony Kennedy, un moderato, si è
unito ai quattro membri conservatori della Corte per costituire una
maggioranza. I giudici hanno bocciato un divieto in vigore da 32 anni
nel Distretto di Columbia - dove sorge la capitale Washington - a
tenere in casa una pistola per difesa personale. Il caso si era
trasformato in un test nazionale sul diritto al porto d'armi, perchè
per la prima volta ha spinto la Corte Suprema a far chiarezza
sull'interpretazione del Secondo Emendamento alla Costituzione, che
sancisce - ma fino a oggi in modo controverso - il diritto individuale
ad essere armati. CONSEGUENZE
- In pratica, da oggi, essere armati viene riconosciuto negli Usa un
diritto costituzionale paragonabile al diritto di voto o della libertà
di espressione. La sentenza, l'ultima dell'anno giudiziario della
Corte, è ora destinata a entrare nella campagna elettorale, per le
ripercussioni inevitabili che avrà nel dibattito tra i candidati alla
Casa Bianca.