Lapiazzarossa

Bologna:28 anni fa' la strage fascista.Per non dimenticare


Bologna ricorda la sua strage Fischi al ministro RotondiNapolitano: un crimine barbaro e vile
Le polemiche dei giorni scorsi sembrano essersi concluse. Non è stato così. Quando il ministro per l'Attuazione del programma Gianfranco Rotondi, in rappresentanza del Governo, ha preso la parola dal palco delle commemorazioni per il ventottesimo anniversario della strage alla stazione di Bologna (85 morti, 200 feriti), almeno metà della folla che occupava il piazzale antistante la stazione ferroviaria ha lasciato la piazza. I primi ad andarsene sono stati i rappresentanti dei sindacati di base Rdb e Cub, dietro lo striscione "Ci vediamo in autunno: sciopero generale". Insieme a loro anche i militanti di Rifondazione Comunista e moltissima gente comune, tra cui alcuni parenti delle vittime. La piazza, quando sono le 10.43, comincia a svuotarsi e l'impressione è che le presenze si dimezzino in modo netto. Nel piazzale, a contestare il ministro, è rimasto un gruppetto di persone dell'Assemblea Antifascista Permanente, con fischi e grida contro il ministro. «Non mi disturbano i fischi», ha detto a denti stretti Rotondi. «Sono i soli che mi considerano un ministro», ha aggiunto, riferendosi a quel passo dell'intervista dell'assessore comunale Libero Mancuso secondo il quale nessuno si sarebbe preso la briga di fischiarlo perché personalità «incolore e sconosciuta». «Anche questa è par condicio», ha concluso Rotondi. «Una cosa molto contenuta», cerca di minimizzare il sindaco Sergio Cofferati, che aveva rivevuto anch´egli una buona dose di fischi da parte di dalle fila dei sindacati di base e dell'assemblea antifascista permanente. «Sono molto contento anche delle cose che ha detto il ministro», ha concluso. Minimizza il presidente dell'associazione dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi: «È stata una contestazione minimale. Oggi i fischi non si sono praticamente sentiti». Le manifestazioni per l´anniversario della strage erano iniziate con il ricevimento dei familiari delle vittime, prima nella Sala Rossa del Comune poi nell'Aula consiliare di Palazzo d'Accursio. In un breve discorso ai familiari e alle altre autorità nella sala consiliare, presente anche Rotondi, Cofferati ha sottolineato l'importanza di questa giornata perché «non venga dimenticato quel terribile giorno». Ma anche perché - ha aggiunto Cofferati - «nessuno possa ignorare la verità storica come quella giudiziaria, lontano dai tentativi troppe volte strumentalizzati di mettere in discussione quello che è stato sancito dal lavoro faticoso e sempre attento dei magistrati». «Sono trascorsi ventotto anni dalla strage. Le immagini di quel crimine così barbaro e vile, che scosse e scuote tuttora nel profondo la coscienza degli italiani, rimangono impresse in modo indelebile nella memoria dell'intero Paese», ha fatto sapere il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato all'Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna. «Occorre coltivare un dovere della memoria che si traduca in una rinnovata ampia assunzione di responsabilità per la difesa dei valori di democrazia, libertà e giustizia come fondamento del nostro patto costituzionale e garanzia irrinunciabile di crescita politica, culturale e sociale anche per le nuove generazioni. Con questi sentimenti di commossa solidarietà – ha concluso Napoletano - rivolgo il mio cordiale e partecipe saluto alla coraggiosa città di Bologna e ai familiari delle vittime, indelebilmente segnati nel loro dolore». Dal presidente dell'associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto è arrivato l'invito a «evitare polemiche e fischi e a fare in modo che oggi sia il giorno del ricordo». Nel suo intervento Bolognesi ha esordito dicendo: «Deluderò quelli che pensano che io interverrò sulle polemiche di questi giorni». Quindi, l'appello alle «forze politiche di qualsiasi colore a ricordare i parenti delle vittime». Il presidente dell'associazione dei familiari sottolinea la «notevole partecipazione dei parenti che hanno voluto essere qui in modo massiccio» e «l'importante presenza delle autorità e delle istituzioni e del governo», rappresentato da appunto Rotondi, seduto accanto al a Cofferati tra i banchi della giunta comunale. Unica nota polemica di Bolognesi contro il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga: «Le piste "alternative" che si sono viste fino ad ora non hanno nessuna validità. La pista palestinese si era sviluppata anche nell´81», ha commentato Bolognesi. «Anzichè accreditare nuove piste sulla strage di Bologna, Cossiga farebbe bene a pensare ai suoi rapporti con la Loggia massonica P2 e non parlare di palestinesi per difendere Francesca Mambro, Giusva Fioravanti e Luigi Ciavardini».