Lapiazzarossa

Il film "Pa-Ra-Da" di Marco Pontecorvo applauditissimo a Venezia


Oggi di scena il primo film italiano della Mostra: Pa-Ra-Da (sezione Orizzonti), esordioalla regia di un figlio d'arte. Che si schiera contro le impronte prese ai piccoli rom Bimbi romeni all'inferno (e ritorno)Piace il film di Marco Pontecorvo L'infanzia violata di Bucarest, tra vita nelle fogne, droga e pedofiliasalvata da un clown di strada: "L'importante è capire chi è diverso da te"dal nostro inviato CLAUDIA MORGOGLIONE
Marco Pontecorvo VENEZIA - Commuove per la storia che racconta e strappa applausi, il primo film di casa nostra che passa qui al Lido. In una Mostra accusata da più parti (vedi giornali tedeschi e inglesi) di essere eccessivamente patriottica. Ma Pa-Ra-Da di Marco Pontecorvo - in cartellone nella sezione nella sezione Orizzonti, e quindi al di fuori della ressa per il Leone d'oro - si lascia queste polemiche festivaliere dietro le spalle. E fa parlare soprattutto per la vicenda (vera) che porta sullo schermo: quella di un giovane clown di strada franco-algerino, Miloud Oukili, che per ben quindici anni è sceso letteralmente all'inferno. Nei tombini e nelle fogne di Bucarest, dove migliaia di bambini vivono una vita allucinante. Fatta di droga, stupri, pedofilia, prostituzione. Degrado assoluto. Un'avventura positiva, la sua: immergendosi in quel mondo senza né giudicare né risparmiarsi, Miloud è riuscito a salvare oltre mille giovani orfani. Coinvolgendoli nella sua attività di artista di strada - la sua associazione si chiama, appunto, Parada - e avviandoli allo studio o al lavoro. E' questa la storia che il regista, già apprezzato direttore della fotografia nonché figlio d'arte (suo padre era Gillo Pontecorvo), ha voluto portare sullo schermo: lieto fine insomma, anche se con la consapevolezza che c'è ancora tanto da fare. E che di ragazzi abbandonati a se stessi il mondo è pieno: "E' un tema universale - spiega il regista - cose del genere accadono in Brasile, a Parigi, quasi ovunque. Solo che qui, grazie al cielo, in tanti ce l'hanno fatta". Ma la vera star, questa mattina al Lido, è il protagonista reale della vicenda: lui, Oukili (nel film è interpretato dall'attore francese Jalil Lespert), che incontra i cronisti col costume di scena da clown, spargendo bolle di sapone nell'austera sala del Casinò dove si svolge l'incontro. "Ho accettato il progetto cinematografico - racconta - perché nessuno può farcela a combattere battaglie come questa da solo. Sono convinto che questo film si doveva fare, per accendere i riflettori sul disagio di strada. Sapevo che sarebbe stata un'opera difficile. E bella. E importante". Quanto al suo atteggiamento sul campo, in quei quindici anni trascorsi tra i cunicoli di Bucarest, Miloud spiega che il segreto del suo atteggiamento è racchiuso nelle sue origini: "Sono franco-algerino - sottolinea - le differenze culturali che c'erano tra mio padre e mia madre mi hanno formato. Non bisogna temere il diverso, non bisosgna giudicare. Abbiamo tutti un lavoro da compiere: accettare l'altro". Parole che non possono non far pensare all'attualità italiana degli ultimi mesi. E ad alcuni provvedimenti del nostro governo molto discussi, come le impronte da prendere ai bimbi rom, fortemente volute dal ministro dell'Interno Roberto Maroni. Su questo Pontecorvo (che quando si accalora ha lo stesso sgiuardo profondo e appassionato del padre) è categorico: "O le prendono a tutti o a nessuno", attacca. Mentre l'attore principale del suo film, Jalil Lespert, usa parole ancora più forti: "Sono cose scioccanti - dichiara - ricordano un capitolo della nostra storia che speravamo fosse definitivamente chiuso". Questo il coté politico. Ma, al di là della carica umanitaria che contiene, Pa-Ra-Da, come ogni opera festivaliera che si rispetti, va giudicata anche con criteri cinematografici. E allora ecco come Lespert difende il film di cui è protagonista dal sospetto di un eccessivo buonismo: "Se è possibile anche per un minuto far riflettere le persone su temi come questo, allora va bene anche il buonismo". L'ultima parola, però, spetta al regista: "L'idea di Pa-Ra-Da mi è venuta leggendo un articolo di giornale. Ho fatto tante ricerche, poi per dieci giorni sono stato a Bucarest immergendomi nella realtà che fu di Miloud: e sono tornato convinto di voler girare questo film". Come a dire: buoni sentimenti o meno, racconto la pura verità. Il giudizio del pubblico a partire dal 19 settembre, quando la pellicola arriva nelle sale grazie alla 01 Distribution.