Lapiazzarossa

Contro la riforma elettorale europea in piazza i 2 partiti comunisti


Pdci e Prc in piazza contro la riforma elettorale del centrodestra Ferrero, «colpo di Stato che trasformerebbe l'Italia in un'oligarchia». Diliberto, «grave attentato alla democrazia il tentativo di estrometterci dal Parlamento Europeo»
 In piazza contro la riforma elettorale proposta dal centrodestra con un volantinaggio per spiegare agli italiani cosa succederà: «Con la proposta di Berlusconi di abolire le preferenze i cittadini non potranno più scegliere i loro parlamentari e con lo sbarramento al 5% vogliono buttare fuori la sinistra dall'Europarlamento» Così Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc spiega ciò che è avvenuto ieri a Roma, in Piazza Venezia: Rifondazione comunista e Comunisti italiani contro la proposta di riforma della legge elettorale per le Europee avanzata dal centrodestra. Per Ferrero si tratta di «un colpo di Stato che trasformerebbe l'Italia in un'oligarchia, in cui i due o tre segretari di partito deciderebbero tutti gli eletti». In piazza anche gli ex capogruppo del Pdci alla Camera e al Senato, Pino Sgobio e Manuela Palermi.Infatti è già iniziata in commissione Affari costituzionali della Camera la discussione sulla modifica della legge elettorale per le elezioni europee che si terranno nella prossima primavera. Il relatore di maggioranza è Peppino Calderisi (Pdl) che ha illustrato la posizione della maggioranza: correzione del sistema proporzionale con l'introduzione del quorum al 5%; la cancellazione del voto di preferenza per allineare le norme elettorali delle europee con quelle vigenti per l'elezione del Parlamento italiano.«E' un grave attentato alla democrazia il tentativo di estrometterci dal Parlamento Europeo» così il segretario nazionale dei Comunisti italiani, Oliviero Diliberto spiega le ragioni della presenza in piazza. «Se per il Parlamento nazionale si possono proporre sbarramenti adducendo ragioni di governabilità – continua Diliberto - per il Parlamento Europeo, luogo di rappresentanza politica, è un grave attentato alla democrazia rappresentativa il fatto di voler imporre a colpi di maggioranza una legge con uno sbarramento alto, al solo scopo di eliminare la sinistra».