A Ragusa un operaio cade in un silos di cioccolato. Tre lavoratori perdono la vita precipitandoOperaio folgorato nel Piacentino. Romeno schiacciato da lastre di marmo nel Casertano
Morti bianche, la strage continuaSei vittime sul lavoro in 24 ore
Napolitano: "Basta". Schifani: "E' emergenza nazionale"
ROMA - Ancora
infortuni mortali sul lavoro: sei vittime in ventiquattro ore. Dal Nord
al Sud, la tragedia delle morti bianche non sembra arrestarsi. A
Ragusa, un operaio di 38 anni, Giuseppe Tumino, è morto in una fabbrica
di cioccolato precipitando dentro un silos di cioccolato fuso. A Parma,
un artigiano siciliano, Giuseppe Tabone di 57 anni,
ha perso la vita precipitando da un'impalcatura.
E poi c'è stata la morte di Massimiliano Strifezza, 33 anni, vittima
anch'egli di un infortunio sul lavoro in un cantiere edile a
Battipaglia, in provincia di Salerno. Un operaio è morto folgorato nel
Piacentino; un ventunenne ha perso la vita schiacciato da lastre di
marmo nel Casertano. E all'ospedale Cardarelli di Napoli, è morto
stamane Guido Palumbo, 35 anni, operaio, caduto ieri da una scala
nell'officina in cui lavorava. Una lista che sembra non avere termine.
Anche nel cantiere edile allestito nell'istituto alberghiero di
Roccaraso, in provincia dell'Aquila, è crollata stamane un'autogru e
tre operai, di cui due di nazionalità romena, sono rimasti feriti.
"
Basta con le morti sul lavoro",
aveva detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano appena
cinque giorni fa, in occasione della 58esima Giornata nazionale per le
vittime. Ogni giorno in Italia rimangono uccisi tre operai, 1.200 morti
in un anno: gli infortuni sul lavoro - seppure in costante calo dal
2000 a oggi - sono quasi
il doppio delle vittime degli omicidi,
due volte quelle della Francia e il 30 per cento in più rispetto a
Germania e Spagna. Così scrisse il Censis due mesi fa elaborando i dati
del 2007. "Le morti sul lavoro stanno diventando un'emergenza
nazionale", ha detto il presidente del Senato Renato Schifani.
La cronaca di queste ore supera la media delle statistiche. Giuseppe
Tumino è morto stritolato nella macchina per impastare la pasta di
cioccolato nella fabbrica dolciaria Ciocodor di Ragusa. Avrebbe dovuto
finire il suo turno di lavoro alle 19, ma a casa non è più rientrato.
Insospettita per il ritardo, la moglie ha chiamato il titolare
dell'azienda, che a sua volta ha avvertito la polizia. Gli agenti hanno
trovato il cadavere parecchie ore dopo: nessuno si era accorto della
tragedia.
Giuseppe Tabone, siciliano di Gela, trasferito da qualche anno a Parma
per lavorare in una ditta edile, è morto precipitando da un'impalcatura
alta cinque metri. Come Massimiliano Strifezza che lavorava in un
cantiere a Spineta, nel comune di Battipaglia: è rimasto schiacciato da
un pannello di copertura di un capannone.
Folgorato è morto invece un operaio albanese di 38 anni, colpito da una
scarica a Roveleto di Cadeo, nel piacentino: era su una piattaforma
aerea a circa otto metri da terra per eseguire dei lavori al tetto di
una casa, ha urtato i cavi dell'alta tensione ed è morto sul colpo.
Nel Casertano è morto schiacciato da lastre di marmo cadute da una gru
Costache Dan Cristian, 21enne romeno, operaio di una fabbrica di
lavorazione marmi in via Polvica a San Felice a Cancello. L'operaio si
trovava sotto gru quando improvvisamente la corda che teneva legati i
marmi si è spezzata.
Infine si è spento nell'ospedale di Napoli dove era ricoverato dopo la
caduta da una scala, Guido Palumbo, 35 anni. Cinque morti in un solo
giorno.