L'articolo dal sito di una delle 5mila scuole del progetto RepubblicaScuolaLe feste e la crisi economica raccontate con gli occhi di una adolescente
Per papà un Natale da cassintegratoe noi con l'albero felici lo stesso
E' buio, quando papà rientra a casa. Ha un'aria strana, forse è stanco
o infreddolito. Si avvicina, ci dà un bacio sulla fronte come al solito
e va in cucina da mamma. Io e mio fratello continuiamo ad addobbare
l'albero, mio fratello un po' si stufa, perché dice che è sempre lo
stesso da molti anni. Mamma allora, per accontentarlo, ha comprato
cinque decorazioni nuove in quei negozietti da 50 centesimi, ma a lui
non bastano, è un periodo nero, non gli va mai bene niente, non gli
vanno bene i vestiti che ci hanno regalato delle amiche di mamma dei
loro figli più grandi di noi, non gli va bene mangiare verdure per
secondo, non gli va bene non avere il telefonino o la play station di
ultima generazione, insomma è incontentabile! Mamma dice che è l'età e
bisogna capirlo.
Finalmente abbiamo terminato e, anche se è sempre lo stesso, il mio
albero è bellissimo. Distrattamente guardo in cucina e vedo papà che si
mantiene la fronte, ma anche mamma ha un'aria strana, direi
preoccupata. Allora furtivamente ascolto cosa stanno dicendo, ora
capisco : papà sarà in cassa integrazione dalla prossima settimana,
perché, a causa della crisi economica, non c'è richiesta di lavoro.
Mamma allora gli si avvicina, gli accarezza i capelli e gli dice di non
preoccuparsi, che rinunceremo ai regali, tireremo la cinghia, ma
andremo avanti. Potrebbe anche trovare lavoro come donna delle pulizie,
in fondo, in questo periodo sono tante le persone che vogliono avere la
casa "linta e pinta" ma che non hanno voglia o il tempo per farlo.
Ma papà non sembra consolarsi, dice di essere un fallito, perché non è
riuscito a dare tranquillità e sicurezza alla sua famiglia. Si sente un
fallito, perché ha caricato mamma di mille preoccupazioni e, nonostante
gli sforzi, con quel misero stipendio di operaio, che portava in casa,
non si riusciva ad arrivare a fine mese. Si sente un fallito perché non
riesce a dare ai suoi figli un futuro sereno: non può portarci al
cinema o al ristorante, ma neanche comprarci dei vestiti nuovi o una
fetta di carne in più al posto delle solite verdure. Mamma allora si
siede accanto a lui, lo guarda negli occhi e gli dice determinata e
lucida: "E' LO STATO CHE HA FALLITO" non tu, lo Stato che non riesce a
dare benessere ai suoi cittadini e sta producendo sempre più "nuovi
poveri".
Papà allora la guarda e le chiede se c'è speranza che le cose cambino e
mamma gli risponde che a Natale tutto può succedere, i desideri possono
avverarsi. Corro in cucina, li abbraccio forte e mi rendo conto di aver
avuto dalla vita il regalo più bello: la mia famiglia, povera ma
dignitosa, ed è una ricchezza che nessuno potrà mai togliermi.