Roma, 18 luglio Un simbolo immutabile: la falce e il martello. Ma un nome e una forma politica nuovi: “Federazione della sinistra di alternativa”. Rifondazione Comunista, Comunisti italiani, Socialismo 2000 e associazione della società civile giocano la carta dell'unità. Perché, come ha detto Oliviero Diliberto, “non basta avere ragione, ma bisogna avere la forza”. La forza per affrontare il sistema bipolare, ma ancor prima per superare l'attuale “inadeguatezza”, che ha costretto la sinistra anticapitalista fuori dal Parlamento, nazionale ed europeo. Il percorso si è sviluppato negli ultimi mesi. Prima la Lista unitaria alle Europee, poi l'appello “Per un nuovo inizio” lanciato su internet, infine, sabato 18 luglio, un'assemblea nel centro congressi Frentani di Roma, che avvia il processo costituente. A fine ottobre, primi di novembre, l'appuntamento che sancirà la nascita della federazione. “La sfida è riuscire a costruire un nuovo modo di stare insieme, per evitare che il 5% di cose che non condividiamo ci obblighino a rompere, come è stato in passato”, ha detto il segretario del Prc, Paolo Ferrero ad una platea gremita di militanti, dopo un dibattito durato circa sette ore. Uno degli applausi più lunghi lo ha raccolto il segretario del PdCI, Oliviero Diliberto, quando ha detto: “Io sono marxista e voglio ragionare con quelle categorie”. Anche se precisa: “Questa non è un'operazione nostalgica, ma l'inizio di una fase di studio, perché un giovane non può essere comunista come lo siamo stati noi”. Il segretario del PdCI ha anche sottolineato che considera la ‘Federazione’ “non un evento contingente, ma neanche l'approdo finale: deve essere una tappa verso un partito unitario della sinistra”. Ferrero parla di “un’opposizione sociale, che ricostruisca un sano conflitto di classe e un conflitto contro i poteri costituiti”. Diliberto sottolinea: “Il riferimento simbolico restano la falce e il martello, perché sono i simboli del lavoro e dei lavoratori. E non é abolendo i simboli che possiamo risolvere il problema della nostra attuale drammatica inadeguatezza”. Il progetto vede coinvolto anche Cesare Salvi: “Socialismo 2000 - ha detto Salvi - partecipa con convinzione a un progetto federativo in cui sono rispettate le diverse identità, anche di associazioni e società civile”.