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« La dignità è coronaFin dentro al cuore »

Diamoci la mano

Post n°41 pubblicato il 04 Settembre 2008 da cleoniceparisi
 


 

 

Diamoci la mano



 


“Non esiste altezza che non conoscerà chi più di essa è alta”


***




Risvegliati !



Due occhi si schiusero lentamente in quella nuova dimensione ed una voce dalle foglie proferì parola dicendo:



Hai superato il livello!



Ancora intontiti dal viaggio i due occhi guardavano con circospezione il “nuovo” luogo, che in realtà non aveva proprio nulla di nuovo.



Dove
sono giunta…le porte del tempo si sono aperte per condurmi altrove, ma
seppur la mia anima esulti nel dirmi che sono oltre, io vedo ancora e
riconosco ogni cosa.



E’ cambiata solo la tua visione delle cose, o invero le cose sono cambiate dinnanzi ai tuoi occhi pur non cambiando.



Il
discorso si stava facendo interessante e i due occhi si schiusero
completamente, tutto gli era familiare persino il vento che muoveva
quelle foglie.



La mia visione delle cose dite? E come se fossi più in alto?



Si
mettiamola così oggi sei un gigante rispetto a quel che eri e vedi le
cose da un altro livello, ma per aiutarti a comprendere meglio vorrei
raccontarti una favola:



Un giorno una formica vide delle afidi affannarsi
nel loro piccolo mondo, tra guerre e basse questioni di potere, e nel
volerle sollevare da quella inutile quanto affannosa corsa la formica
decise di offrirgli la sua visione delle cose:


Piccole creature se voi vedeste quel che io vedo, in voi si accrescerebbe un nuovo credo!



E le afidi risposero alla formica:



Svelaci l’arcano e facci il credo toccare con mano.



Ma
la formica ben sapeva, che non bastava svelare alle afidi quel che il
suo occhio scorgeva, perché per credere le afidi avrebbero dovuto
vedere, e pertanto ne portò una in alto con se.



Ora vedi cara, nel tornare indietro riferisci alle tue compagne.



La piccola afide tornò a casa e disse:



Esiste
un mondo vasto oltre questo posto, noi viviamo solo un piccolo
avamposto, non corriamo, non ci affatichiamo, diamoci una mano, piccole
comunque restiamo.



Un
giorno una volpe vide delle formiche che instancabili spendevano la
loro esistenza nel lavorare senza sosta, e ne ebbe un immensa
compassione, la vita era ben altro, se solo avessero avuto una visione
più alta delle cose, forse avrebbero ridimensionato quel vivere di
fatica. Decise allora di svelare loro il sentiero che chiaro appariva
ai suoi occhi:



Se vedeste quel che io scorgo, capireste che la vita non è un piccolo borgo, io la mia conoscenza vi porgo.



Una
formica guardò la volpe con ammirazione intrisa a stima, sapeva che
così come esistevano creature più piccole, esistevano anche creature
più grandi, e con un umiltà accettò di vedere quel che la volpe
scorgeva, e nel tornare indietro disse alle altre:



Esiste
un mondo vasto oltre questo posto, noi viviamo solo un piccolo
avamposto, non corriamo, non ci affatichiamo, diamoci una mano, piccole
comunque restiamo.



Una giraffa vide
una volpe correre e vivere con affanno la sua esistenza, nel credere
che in quel che vedeva la sola vita c’era, e per portar il suo occhio
al vero decise di svelarle il suo sentiero:



Volpe quel che vedi conosce ben altro, sei tu che non lo scorgi a causa della tua limitata natura, da schiuder ci son altre porte.



La volpe nel veder chi più di lei era grande, avendo conosciuto chi più di lei era piccola, credette al suo dire senza eccepir parola, e sulla giraffa salì per accrescere la sua visuale, e quando in terra tornò disse alle sue compagne:



Esiste
un mondo vasto oltre questo posto, noi viviamo solo un piccolo
avamposto, non corriamo, non ci affatichiamo, diamoci una mano, piccole
comunque restiamo.



Passò
di li un aquila reale e nel mondo vide tanto male, persino le giraffe
alte in grado nella vita avevano il sopraffiato, e scese giù nel mondo
sol per dire:



C’è altro, oltre il vostro sentire.



E
le giraffe che avevano conosciuto chi più piccolo di loro era,
credettero a chi era più grande e anche non potendo volar nel cielo si
accontentarono di sentir svelato il sentiero e al mondo corsero a
rivelar pensiero:



Esiste
un mondo vasto oltre questo posto, noi viviamo solo un piccolo
avamposto, non corriamo non ci affatichiamo, diamoci una mano, piccoli
comunque restiamo, ma insieme tanto possiamo.



La
favola è finita spero ti sia servita, non esiste altezza che non
conoscerà chi più di essa è alta, esiste una scala infinita sino al
cielo.



Capisco.



Dissero gli occhi e aggiunsero:



Cambiare
le cose, non vuol dire vederle cambiate, ma vuol dire vederle da un
altro punto di vista, tutti arriveremo a vedere, non esiste in verità
chi è più grande o più piccolo, esiste solo chi è in anticipo sui
tempi, insomma per intenderci dei “precursori”.



Si
hai ben compreso, la vita è una nave che non toccherà mai spiaggia se
tutti insieme non avrete decisa la rotta, ho visto occhi prendere
zattere e tentare di raggiungere da soli la riva, ma così da nessuna
parte si arriva. La vita vi unirà tutti in un solo immenso essere e con
gli occhi di quell’essere scorgerete il sentiero unico che vi unirà in
gioia.

Datevi la mano la meta non è lontana.

 
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