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Un cuore d'oro - Favola

Post n°110 pubblicato il 09 Novembre 2008 da cleoniceparisi
 





 

Un cuore d’oro


 

 

 

 

 

Un
uomo si trascinava con sofferenza sul cammino della vita, portava un
peso nel cuore, e pur volendo non se ne sarebbe potuto liberare. Quel
cuore era la sua unica strada, quel cuore era il suo solo motore, era
il suo stupore ma anche il suo più gran dolore.
Stanco e affranto
viaggiava solo , rassegnato a questo dualismo fatto di luce e ombre che
da sempre ne caratterizzava il cammino. E fu così che un giorno
incontrò sulla sua strada un robivecchi che gli propose uno scambio:


Uomo in cambio del tuo cuore logorato e ammalato, io ti offro un cuore nuovo.


Un cuore nuovo?


Disse l’uomo con stupore e sospetto.


Ma… io sono affezionato a questo cuore, anche se è pesante da portare, è nato con me e pensavo morisse con me.


E il robivecchi guardandolo spazientito, disse:


Se sono qui per proporti lo scambio, vuol dire che lo scambio si può fare!


E perché mi offriresti un cuore nuovo in cambio del mio, cosa ci guadagni tu?


Per me è tutto un guadagno, perché ti darei quello che già invero possiedi, e prenderei quello che ormai non ti appartiene più.


Non ho capito buon uomo cosa intendi dire?


Tu possiedi un cuore che ha dentro un altro cuore, un cuore nuovo.


Scherzi?


Disse l’uomo incredulo.


Offrimi il tuo vecchio cuore e te lo dimostrerò.


L’uomo in cammino raccolse il suo cuore e lo porse con fiducia al robivecchi, il quale lo sfiorò semplicemente

con un dito ed esso si schiuse liberando un cuore fatto interamente
d’oro, che leggero come un palloncino prese immediatamente a volare su
nel cielo.


Prendilo!!!


Gridò il robivecchi.


E
riponilo immediatamente nel tuo petto, è talmente leggero che
rischieresti di vederlo volare alto, troppo in altro per poi
riprenderlo.


L’uomo
ora si sentiva felice pieno di gioia e di luce, il peso che aveva nel
cuore si era dissolto come neve al sole, eppure era sempre il suo
vecchio cuore a battergli nel petto, non aveva dovuto realmente
cambiarlo. Il suo cuore ne portava dentro un altro, un cuore tutto
d’oro.


Ancora
frastornato per l’inattesa fortuna, l’uomo osservava il robivecchi
riporre con estrema cura l’involucro rosso porpora, che era stato il
suo primo cuore, in un telo di velluto rosso, e sorpreso nel veder
usare tanta cautela disse:


Buon uomo, con quanta cura e amore riponete l’involucro antico del mio cuore, perché?


Figlio
mio l’involucro del tuo cuore è la cosa più preziosa, è quello che ha
generato il tuo cuore d’oro, la matrice della luce, il suo valore è
incalcolabile per chi saprà ben valutarlo.
Tu procedi pure per la
tua strada, e ti raccomando tieniti stretto il tuo cuore nel petto. Il
corpo per chi ha il cuore leggero come il tuo è quel peso che vi tiene
legati alla terra. Il tuo cuore è come una mongolfiera pronta a volare
nei cieli laddove ne riconosce casa, ma è essenziale che tu completi il
tuo viandare in questo mondo.


Capisco quello che vuoi trasmettermi.


E dopo le parole del robivecchi, l’uomo guardò il suo orizzonte di luce e il suo cuore parlò:


Voliamo?


No
cuore, camminiamo siamo uomini, per essere di esempio dobbiamo
tracciare un sentiero, ma per farlo bisogna necessariamente camminare e
non volare, imprimiamo sulla spiaggia della vita le nostre orme,
affinché chi dopo di noi verrà possa seguirne le tracce. Camminiamo
ora, voleremo poi.

 
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