...SUSSURRANDO

DOLCE ENRICO


Enrico, se tu ci fossi ancora…Sono passati molti anni da quella sera, 7 giugno 1984 un’edizione straordinaria del tg racconta di un comizio a Padova per le Elezioni Europee…Sei lì su quel palco, il tono della tua voce molto intenso, la passione che da sempre ti contraddistingue, poi all’improvviso, le parole iniziano ad uscire con fatica, il tuo sguardo si fa perso, prendi un bicchiere d’acqua, forse basta quello per tornare a riprendere il discorso con la passione di prima, ma le parole non ce la fanno più, neanche le gambe riescono a reggerti, non tornerai su quel palco, mai più…Ricordo queste immagini come se le avessi viste ieri,in realtà sono passati 25 anni, chissà cosa scatta nella testa di un bambino, per far sì che certe immagini rimangano indelebili…Il presidente Pertini in quei giorni in visita anch'esso a Padova, corre subito all'ospedale, si fa dare una stanza accanto alla sua e lo veglia ogni giorno...come se fosse uno di famigliaPoi l'11 giugno 1984 Il dottore si affaccia ai cronisti e comunica che Enrico Berlinguer "è venuto a mancare a questa vita"...da Padova all'areoporto di Mestre ci sono circa 30 km, il suo autista, un anziano signore racconta oggi con le lacrime "guidavo ditreo il feretro, e la gente... quanta gente, bagnata dalla pioggia, era ferma per dare l'ultimo saluto... enrico era tutto questo, era il bene che quelal gente gli voleva..."Oggi la politica è diventata un altra cosa, forse per nessuno ci sarebbero 30 km di persone che piangono, ed è un peccato perché la Politica fatta con amore è un lavoro nobile, è dedicare le proprie giornate cercando di aiutare tutti a vivere meglio, mentre purtroppo per molti la politica è un modo per spartirsi poltrone, per vivere nel lusso, per partecipare a festini nelle ville...un altra cosa, non un'altra politica, semplicemente una NON-politica. Se oggi 2,7 milioni di eprsone scrivono Berlusconi sulla scheda elettorale sapendo che tanto non potrà essere eletto è come se comprassero un biglietto del treno per Milano, sapendo di dover andare a Reggio Calabria, al di la del giudizio sul merito del candidato,dimostra che questa non è politica, è un mondo diverso,che assomiglia di più a quello della tv che non delal vita realeIl nostro amato presidente Pertini all'areoporto di Mestre tocca la bara e dice "lo porto via come un amico fraterno, come un figlio, come un compagno di lotte"Anche la musica ha dato il suo tributo a quel piccolo uomo, piccolo di statura tanto da stare nelle braccia di Benigni,piccolo di statura ma con un cuore tanto grande.La più bella per me rimane "Dolce Enrico" di Antonello Venditti"Dolce Enrico" che bella espressione.. ciao dolce Enrico chissà quante passaggiate stai facendo insieme a Pertini nei vicoli dei cieli...Enrico, se tu ci fossi ancora ci basterebbe un sorriso per un'abbraccio di un'ora. Il mondo cambia, ha scelto la bandiera l'unica cosa che resta è un'ingiustizia più vera. Qui tutti gridano, qui tutti noi siamo diversi ma se li senti parlare sono da sempre gli stessi. E quante bugie, quanti segreti in fondo al mare pensi davvero che un giorno noi li vedremo affiorare? Oh no, non dirmi no dimmi che quel giorno ci sarò. Chiudo gli occhi e penso a te, dolce Enrico nel mio cuore accanto a me, tu sei vivo. Chiudo gli occhi e tu ci sei, dolce Enrico tu sorridi accanto a me. A S. Giovanni stanotte la piazza è vuota ma quanta gente che c'era sotto la grande bandiera. E quante bugie, quanti segreti in fondo al mare dimmi che un giorno, davvero, noi li vedremo affiorare? Oh no, non dirmi no dimmi che quel giorno ci sarò. Chiudo gli occhi e penso a te, dolce Enrico nel mio cuore accanto a me, tu sei vivo. Chiudo gli occhi e tu ci sei, dolce Enrico tu cammini insieme a meC'è poi al canzone dei Modena City RamblersUn popolo intero trattiene il respiro e fissa la bara,sotto al palco e alla fotografia.La città sembra un mare di rosse bandieree di fiori e di lacrime e di addii.Eravamo all'Osteriola, una sera come tante,a parlare come sempre di politica e di sport,è arrivato Ghigo Forni, sbianchè come un linsol,an s'capiva 'na parola du bestemi e tri sfundon."Hanno detto per la radio che c'è stata una disgrazia,a Padova è stato male il segretario del PCI"Luciano va al telefono parla in fretta e mette giù"Ragazzi, sta morendo in compagno Berlinguer".Pipein l'è andè in canteinaa tor des butiglioun,a i'am fat fora in tri quert d'ora,l'era al vein ed l'ocasiouna m'arcord brisa s'le sucesd'un trat as'sam cateein sema al treno c'as purtevaai funerel ed Berlinguer.A Modena in stazione c'era il treno del partito,ci ha raccolti tutti quanti, le bandiere e gli striscionia Bologna han cominciato a tirare fuori il vinoe a leggersi a vicenda i titoli dell'Unità.C'era Gianni lo spazzino con le carte da ramino,ripuliva tutti quanti da Bulagna a Sas Marcoun,ma a Firenze a selta fora Vitori "al professor",do partidi quattro a zero dopo Gianni l'è stè boun.I vecc i an tacheea recurder i teimp andee,i de d'la resisteinzaquand'i eren partigiana'n so brisa s'le cunteema a la fine a s'am cateein sema al treno c'as purtevaai funerel ed Berlinguer.Gli amici e i compagni lo piangono, i nemici gli rendono onore,Pertini siede impietrito e qualcosa è morto anche in lui.Pajetta ricorda con rabbia e parla con voce di tuonoma non può riportarlo tra noi.Roma Termini scendiamo, srotoliamo le bandiere,ci fermiamo in piazza esedra per il solito caffèparte Gianni il segretario e nueter tot adreeper andare a salutare il compagno Berlinguer.Con i fazzoletti rossi ma le facce tutte scure,non c'era tanta voglia di parlare tra di noi,po' n'idiota da 'na ca la tachè a sghignazer,a g'lom cadeva a tgnir ferem Gigi se no a'l finiva mel.A sam seimpre ste de dree quand'a sam riveela piaza l'era pina"ma quant comunesta a ghè"a'n g'lom cadeva a veder un caz ma anc nueter as' sam cateein sema al treno c'as purtevaai funerel ed BerlinguerPipein l'è andè in canteinaa tor des butiglioun,a i'am fat fora in tri quert d'ora,l'era al vein ed l'ocasiouna m'arcord brisa s'le sucesd'un trat as'sam catee in sema al treno c'as purtevaai funerel ed Berlinguer.