SI SCRIVONO CON LA I

Post N° 29


I MISCUGLI 
In natura la materia si presenta molto più frequentemente sottoforma di miscugli più o meno complessi che sottoforma di sostanze pure. L'immagine qui a fianco ci mostra una porzione di un materiale piuttosto comune, il granito, che è costituito da un miscuglio di tre differenti minerali: quarzo, mica e feldspato. Possiamo definire i miscugli nel seguente modo: I miscugli sono sistemi ottenuti dal mescolamento di differenti sostanze in proporzioni variabili. Per proporzioni variabili si intende il fatto che se prepariamo un miscuglio formato per esempio da acqua e zucchero possiamo unire le due sostanze costituenti in tantissime diverse quantità e abbiamo sempre lo stesso tipo di miscuglio. Quando mescoliamo due differenti sostanze, può accadere che le particelle che le costituiscono si attirino o non si attirino (questo dipende dalla natura delle particelle). Nel primo caso le particelle delle due sostanze si mescoleranno con facilità e ciò che otterremo sarà un miscuglio omogeneo o soluzione mentre nel secondo caso le particelle di una sostanza si manterranno il più possibile separate da quelle dell'altra sostanza e otterremo così un miscuglio eterogeneo. I miscugli omogenei si presentano in un'unica fase mentre in quelli eterogenei sono sempre presenti più fasi Si definisce fase una porzione di un sistema distinguibile dal resto del sistema e caratterizzata dalle medesime proprietà in ciascun punto.
MISCUGLI ETEROGENEI Il sistema acqua + olio rappresenta un miscuglio eterogeneo. Le particelle delle due sostanze attirano solamente le particelle di ugual tipo e non si attirano tra di loro; questo provoca la separazione del sistema in due differenti fasi, quella acquosa sotto e quella oleosa sopra. Nelle due differenti fasi il sistema ha evidentemente diverse proprietà. Nel caso dei miscugli eterogenei le porzioni di materia che si interpongono sono sempre più o meno grossolane ed è quindi sempre possibile a occhio nudo o al massimo tramite l'utilizzo di un microscopio ottico riconoscere i componenti di partenza. Un altro esempio di miscuglio eterogeneo è acqua + sabbia. Se proviamo infatti a mescolare acqua e sabbia otteniamo un miscuglio eterogeneo in cui possiamo distinguere una fase acquosa e una fase solida che col tempo si deposita sul fondo del recipiente. E' intuitivo comprendere che nella fase liquida e nella fase solida il sistema non ha le stesse proprietà.
MISCUGLI OMOGENEI Se mescoliamo una certa quantità di acqua con proporzioni anche variabili di zucchero da cucina (saccarosio), dopo il mescolamento otterremo un miscuglio omogeneo. Se cerchiamo però di sciogliere troppo zucchero otterremo un miscuglio eterogeneo; in questo caso infatti sarà possibile osservare una fase liquida sovrastante e una fase solida indisciolta sul fondo del recipiente. Questo miscuglio si presenta in un'unica fase; non è infatti più possibile individuare i componenti di partenza (se non sapessimo di avere a che fare con acqua zuccherata non riusciremmo a distinguerla da acqua pura ) e questo è dovuto al fatto che le porzioni di materia che si interpongono le una con le altre sono così piccole che ad occhio nudo o tramite l'utilizzo di un microscopio ottico sembra di aver a che fare con un'unica sostanza. Possiamo dire che il mescolamento avviene a livello molecolare intendendo con questo che se noi potessimo "guardare" la composizione del miscuglio vedremmo le molecole delle due sostanze mescolate casualmente le une con le altre. I miscugli omogenei sono indicati anche come soluzioni. Altri esempi di miscugli omogenei sono: acqua + sale da cucina, acqua + alcol etilico, l'aria che respiriamo. Per separare un miscuglio sia esso omogeneo che eterogeneo nei suoi componenti è possibile utilizzare metodi fisici e/o meccanici che non alterano affatto la natura delle sostanze costituenti.
Concetti fondamentali di chimica