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Post N° 32


NEMESI: LA COMPAGNA OSCURA DEL SOLESecondo alcuni scienziati le estinzioni di massa si sono ripetute, nell’arco della storia della vita sulla Terra, con una periodicità compresa fra 26 e 31 milioni di anni; ovviamente gli autori nel loro studio hanno considerato oltre alle grandi estinzioni anche le estinzioni minori e altre crisi che hanno interessato alcune speci animali.Per spiegare questa periodicità nel 1984 Richard Muller, Piet Hut e Marc Davis avanzarono l’affascinante ipotesi che il Sole non sia una stella singola bensì una stella doppia. La compagna sarebbe una stellina molto debole (una nana rossa) e percorrerebbe un’orbita molto allungata con un periodo compreso fra 26 e 31 milioni di anni.Questa presunta compagna oscura del Sole fu battezzata con il nome di Nemesi.L’orbita molto eccentrica farebbe in modo che Nemesi rimanga per la maggior parte del tempo in regioni remote; ma quando, una volta ogni 26-31 milioni di anni, la stellina raggiunge il punto della sua orbita più vicino al Sole va a perturbare la nube di Oort, il grande serbatoio di comete inattive che si trova oltre l’orbita di Plutone, provocando così una fitta pioggia di comete in direzione del centro del sistema solare. La probabilità di impatti sarebbe così molto più elevata.Questa teoria, dopo un periodo iniziale di grande popolarità, è caduta un po’ in disgrazia al punto che al solo nome di Nemesi molti astronomi storcono il naso. Nonostante tutto alcuni gruppi di ricercatori continuano imperterriti nella sua ricerca.Molto recentemente è stata annunciata la scoperta di una nana bruna (nota 6) nelle immediate vicinanze del Sole. Secondo le prime stime l’astro è stato trovato a una distanza di 13 anni luce e possiede una massa che si aggira intorno alle 60 masse gioviane; il tipo di stella e le sue caratteristiche sono comunque diverse da quelle ipotizzate per Nemesi.La caccia continua.