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Post N° 29

Post n°29 pubblicato il 11 Novembre 2007 da LAPRIMAH
 

I MISCUGLI

 




In natura la materia si presenta
molto più frequentemente sottoforma di miscugli più o meno complessi che
sottoforma di sostanze pure. L'immagine qui a fianco ci mostra una
porzione di un materiale piuttosto comune, il granito, che è costituito
da un miscuglio di tre differenti minerali: quarzo, mica e feldspato.

Possiamo definire i miscugli nel seguente modo:



I miscugli sono sistemi ottenuti dal mescolamento di differenti sostanze in proporzioni variabili.



Per proporzioni variabili si intende il fatto che se
prepariamo un miscuglio formato per esempio da acqua e zucchero possiamo
unire le due sostanze costituenti in tantissime diverse quantità e abbiamo
sempre lo stesso tipo di miscuglio.

Quando mescoliamo due differenti sostanze, può accadere che le particelle che le costituiscono si attirino o non si
attirino (questo dipende dalla natura delle particelle). Nel primo caso le
particelle delle due sostanze si mescoleranno con facilità e ciò che
otterremo sarà un miscuglio omogeneo o soluzione mentre nel
secondo caso le particelle di una sostanza si manterranno il più possibile
separate da quelle dell'altra sostanza e otterremo così un miscuglio
eterogeneo.


I miscugli omogenei si presentano in un'unica fase
mentre in quelli eterogenei sono sempre presenti più fasi




Si definisce fase una porzione di un
sistema distinguibile dal resto del sistema e caratterizzata dalle
medesime proprietà in ciascun punto.







MISCUGLI ETEROGENEI

Il sistema acqua + olio rappresenta un miscuglio
eterogeneo. Le particelle delle due sostanze attirano solamente le
particelle di ugual tipo e non si attirano tra di loro; questo provoca
la separazione del sistema in due differenti fasi, quella acquosa sotto
e quella oleosa sopra. Nelle due differenti fasi il sistema ha
evidentemente diverse proprietà. Nel caso dei miscugli eterogenei le
porzioni di materia che si interpongono sono sempre più o meno
grossolane ed è quindi sempre possibile a occhio nudo o al massimo
tramite l'utilizzo di un microscopio ottico riconoscere i componenti di
partenza. Un altro esempio di miscuglio eterogeneo è acqua + sabbia.

Se proviamo infatti a mescolare acqua e sabbia
otteniamo un miscuglio eterogeneo in cui possiamo distinguere una fase
acquosa e una fase solida che col tempo si deposita sul fondo del
recipiente. E' intuitivo comprendere che nella fase liquida e nella fase
solida il sistema non ha le stesse proprietà.




MISCUGLI OMOGENEI

Se mescoliamo una certa quantità di acqua con proporzioni anche variabili di zucchero da cucina (saccarosio),
dopo il mescolamento otterremo un miscuglio omogeneo. Se cerchiamo però
di sciogliere troppo zucchero otterremo un miscuglio eterogeneo; in
questo caso infatti sarà possibile osservare una fase liquida
sovrastante e una fase solida indisciolta sul fondo del recipiente.
Questo miscuglio si presenta in un'unica fase; non è infatti più
possibile individuare i componenti di partenza (se non sapessimo di
avere a che fare con acqua zuccherata non riusciremmo a distinguerla da
acqua pura ) e questo è dovuto al fatto che le porzioni di materia che
si interpongono le una con le altre sono così piccole che ad occhio nudo
o tramite l'utilizzo di un microscopio ottico sembra di aver a che fare
con un'unica sostanza. Possiamo dire che il mescolamento avviene a
livello molecolare
intendendo con questo che se noi potessimo
"guardare" la composizione del miscuglio vedremmo le molecole delle due
sostanze mescolate casualmente le une con le altre. I miscugli omogenei
sono indicati anche come soluzioni. Altri esempi di miscugli
omogenei sono: acqua + sale da cucina, acqua + alcol etilico, l'aria che
respiriamo.

Per separare un miscuglio sia esso omogeneo che
eterogeneo nei suoi componenti è possibile utilizzare metodi fisici e/o meccanici che non alterano affatto la natura delle sostanze costituenti.





Concetti fondamentali di chimica


 

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