L'AQUILONE

C'è poco da dire


Le margherite, poi le primule con le viole, ora arriveranno le rose, senza profumo.  Ci siamo, come sempre, tutti, a determinare il meglio di quanto possa succederci, semplicemendo gioendo, come poeti sfatti che accolgono nel cuore malato la sagra di paese, che martellando  ogni volta arriva col suo stridere di occhi pinti...di voci stridule ogni anno, uguali. Fuori le mura battono i tamburi di chi vorrebbe anche toglierci la primavera....