L'AQUILONE

Rosso di sera, non c'è tempo per chi spera


Ho dormito poco, questa notte, come non ho dormito, del resto, ultimamente.Troppi intoppi, tante ingerenze, e figli che tardano a tornare: finisce che poi uno si stanchi, e si difenda, tornando bambino, se appena appena se ne ricorda la strada. Così, tentando un riposo  fra lenzuola mal distese, ho giocato ad essere  un chissachì dotato di poteri estremi e particolari. Ho pensato ai colori e subito è venuto il rosso, è venuta l'estate ed i suoi ornamenti: fiori di melograno e bocche di ippopotami aperte allo stupore d'ibischi scarlatti, miele nei favi e cicale roventi...poi puntini neri in campi smisutati e la fatica d'esserci dentro, coinvolti e bastonati , insultati e comprati, svenduti..ignorati. Ho visto  i caporali alle tre del mattino sputare per terra, e reclutare ,con sorrisi di iena,  spalle lucide e vuote d'orgoglio, buone per il sole e la fatica,  buone per il pomodoro  e le sue casse di plastica infetta. Ho immaginato di fulminarli con un dito adunco di sdegno, bruciandone il solo ricordo  in un'estate di roghi . Ho pensato al Rosso e non ho più dormito.