Rosa Luxemburg

Post N° 338


Ho saputo dal manifesto che moggi è stato chiamato a condurre una trasmissione su una radio napoletana. Per parlare di cosa? Ma di calcio, che domande. C’è addirittura una rubrica settimanale chiamata “la griglia”, con la quale si sistemano in campo gli arbitri delle partite prima che siano stati designati. Un giochino, per vedere se moggi c’azzecca. Ho letto che in conferenza stampa, a uno che gli chiedeva come mai avesse accettato di lavorare per una radio, ha placidamente risposto: ”ascoltandomi nelle intercettazioni ho capito che la mia voce poteva funzionare in radio”Pare che sia stato il protagonista negativo di una vicenda del secolo scorso, ha pagato e caro, e adesso ci scherza su.Invece deve ancora andare al processo, e se sei sette mesi fa quasi tutti erano indignati, adesso ci manca poco che fanno a gara per accaparrarselo. Perché?Perché qui da noi i giornalisti televisivi non invitano un politico o un personaggio chiacchierato per fargli domande vere, ma li invitano e li mettono a loro agio, accordandosi prima sulle domande e addirittura sugli altri presenti ( memorabile una telefonata tra vespa e sottile, l’ex portavoce di fini,  che travaglio riporta per intero). Di fare informazione non se ne parla, la tv è una passerella. Così moggi ha potuto sparare a zero sui “processi sommari” perché lui è una vittima, questo signore con la cravatta, che ha lavorato tanto, pensate, faceva addirittura il ferroviere, guardatelo, come potrebbe essere un delinquente?Io l’ho visto a ballarò tempo fa e da allora ho smesso di guardare la trasmissione. A una domanda di floris moggi rispose: si era detto di non parlare della gea. Ovvero, ci eravamo messi d’accordo, attento piccolo giornalista. Floris ha balbettato pure le scuse, e quelli che si fanno piccoli davanti ai moggi, beh, non dovrebbero fare i giornalisti. Si vede che a floris interessa mantenere la prima serata e non fare informazione.Si parla tanto, e più che altro a sproposito, delle colpe dei genitori che tirano su ragazzi prepotenti, tutta colpa del permissivismo. Neanche una parola sul messaggio che passano i mezzi di informazione, dove uno come moggi non solo ha campo libero, ma passa pure per una persona perbene. Il mondo è dei furbi, ragazzo, e a me non pare propriamente un modello di educazione. Moggi o chi per lui, chiaramente, il problema non è moggi.Lo stesso meccanismo è scattato con tutta la storia di mani pulite. Una roba enorme, un evento che ha scoperchiato le pentole e ci ha fatto vedere tutta la merda che bolliva dentro.Eravamo tutti incazzati, ammettiamo.Come se niente fosse accaduto, siamo arrivati al punto che la colpa è dei giudici che si sono accaniti. E pure che non ha senso, oggi, tirare fuori queste vecchie storie, come hanno scritto nei commenti.Non capisco, a me ogni volta che apro bocca mi chiedono conto di stalin, che è un tantino meno recente di mani pulite. Dopo soli quindici anni, ma in molti casi sono anche meno, mi pare normale che una si chieda come mai quelli che hanno confessato di rubare( altro che accanimento, questi hanno subito confessato, patteggiato e risarcito) stanno ancora in parlamento. E non è una vecchia storia, proprio perché i protagonisti sono ancora lì, a rappresentarci. Che paese di pagliacci, preferiamo pensare che tutto sia passato e che la colpa, in fondo in fondo, era dei giudici.Rinfreschiamoci la memoria. Il giornale, proprietà del berlusca e allora diretto da feltri, al quale si devono alcuni titoli da antologia tipo “sedici casi di lebbra a messina, contagiati quattro italiani”, monta una campagna contro di pietro. Lo accusa di aver intascato 5 miliardi di lire, tramite il suo amico costruttore d’avanzo, dal finanziere strainquisito pacini battaglia, in cambio del salvamento giudiziario di quest’ultimo. Poco importava a feltri che di pietro avesse firmato undici richieste di rinvio a giudizio a carico di pacini battaglia. La storia è lunga, di pietro si dimise da ministro dei lavori pubblici dopo l’avviso di garanzia ( esempio mai seguito da altri, tocca sottolineare) per difendersi dalle accuse. Quasi due anni, durante i quali si parla di tesoro lussemburghese racimolato da di pietro, fondi neri ricevuti da pacini per finanziare il suo nascente partito e un sacco di altre cazzate. Alla luce dei fatti, dopo interrogatori fiume, di pietro ne esce pulito. Memorabile il numero del giornale dell’8 novembre 1997, la più spettacolare smentita della storia del giornalismo italiano. In prima pagina feltri confessa di aver raccontato una carrettata di balle ai suoi lettori, attraverso una missiva indirizzata a quello che ha perseguitato.”caro tonino (!!!) ti stimavo e non ho cambiato idea”.  A pasqualetto è affidato l’ingrato compito di fare le scuse ufficiali, che occupano due pagine. Tra le altre cose si può leggere: “di pietro è immacolato, i famigerati miliardi di pacini non solo non li ha presi, ma non si può sostenere neppure che fossero a sua disposizione”.In un giorno feltri si rimangia due anni di linea editoriale e politica del suo giornale. Come lettrice mi sarei almeno risentita di aver pagato due anni per leggere balle.Il berlusca più che risentirsi si incazzò sul serio, perché la smentita arrivò proprio alla vigilia delle elezioni suppletive per il senato al mugello, dove contrapposti erano di pietro e giuliano ferrara, un altro che ha preso i soldi dai servizi segreti, ma lui è volato alto, li ha presi direttamente dai capi supremi, dalla cia. A sentir ferrara, che non ha vergogna, pare che gli incontri avvenissero dietro una siepe al pincio. Fatto sta che feltri viene “invitato” a lasciare la direzione del giornale, e in tutti i posti del mondo questo signore sarebbe stato destinato a un prepensionamento. Invece qui da noi un’altra possibilità c’è per tutti e feltri si ritrova a dirigere il borghese, poi addirittura tre quotidiani in una botta sola ( il giorno, il resto del carlino e la nazione, che obiettivamente non fanno manco per uno), e infine un giornale nuovo di zecca, libero.Su di pietro pende ancora il sospetto, se non altro perché si è fatto prestare i soldi per la mercedes, crimine gravissimo, un delitto da letteratura. I giudici non devono assolutamente farsi prestare soldi per una macchina, mentre i giornalisti possono raccontare balle per due anni e continuare a fare i direttori di testata. I giudici devono essere puri come la madonna, irreprensibili in tutto, perfino nell’alimentazione, visto che tra gli argomenti che feltri usava contro di pietro c’era anche la sua faccia, “quella di uno abituato a gozzovigliare”.Ma cristo santo, possibile che chi leggeva credesse davvero a queste cazzate?E soprattutto, possibile che potesse piacere questo modo di dire le cose?Dicevo, i giudici devono essere puri, vista la funzione che svolgono.Mi sembra che i rappresentanti del popolo svolgano una funzione altrettanto importante, e allora come mai chi ha rubato, per sé e per il partito, continua a stare in parlamento?Un giudice che ruba e confessa non potrà mai continuare a fare il giudice. E’ per tutti ovvio.Però potrà fare il parlamentare, perché qui da noi un’altra possibilità c’è per tutti.