Rosa Luxemburg

Post N° 345


Dice, più o meno, la vignetta di ellekappa di oggi:” la sinistra radicale abbatte prodi””un altro berlusconi è possibile”Quando facciamo cadere il nostro governo ci piace fare gli originali. Mica ci impuntiamo su una finanziaria o su una riforma a tutto campo, troppo facile. Noi mandiamo a casa il nostro governo sull’afghanistan, e manco su una questione prioritaria, tipo inviare truppe o no. Troppo facile anche qui. Noi il nostro governo lo affossiamo perché non tutti sono d’accordo sul rifinanziamento delle truppe in questo cazzo di afghanistan. Argomento di fondamentale importanza per la vita quotidiana di tutti quelli che hanno votato prodi. Poi invece vedo che per qualcuno che l’ha votato ma che si è pure fatto eleggere con i voti di tutti, eh beh, il rifinanziamento delle truppe è cosa esclusiva, più della vita della maggioranza della quale ha scelto ( senza costrizione, suppongo) di far parte. Compagni sofferenti perché non riuscivano più a votare contro le proprie profonde convinzioni. Molto nobile, però la prossima volta l’esame di coscienza fatelo prima di candidarvi. Esistono anche le dimissioni se uno non è d’accordo su niente, ma si vede che anche la coerenza intellettuale ha i suoi limiti.Gli stessi che, mò la dico tutta,  hanno un occhio di riguardo per i brigatisti arrestati. Ma invece di farvi eleggere perché non andate con loro su un’isola deserta, ci create uno statarello proletario e lasciate in pace i compagni come me che hanno scelto di vivere senza assaltare i bancomat? Portatevi anche i ragazzotti che il movimento e il presidio, cioè, per un’alternativa antagonista, cioè, la sinistra critica, cioè… portateli, e vivete secondo le vostre regole. Come facevano i dinosauri, che non hanno fatto una bella fine, ma pazienza. Ma suvvia, siamo realisti, il governo si reggeva per una scommessa. Verissimo, ogni votazione al senato era un patema, bastava che due fossero malati, o un paio in trasferta, o un paio di stronzi. Mi spiace, non sono d’accordo coi compagni che puntano il dito verso d’alema. Avrà pure alzato troppo il tiro, con quel suo o me o il diluvio, ma nel suo discorso ha sottolineato la discontinuità col precedente governo, che a me sembra evidente. Vedrete che col governo di destra nessun ministro degli esteri si azzarderà a parlare di inopportune interferenze, al massimo si farà un bel giretto nel ranch di bush. Con tutto che d’alema non è l’ultimo arrivato: sarà un po’ troppo tronfio, ma alla stragrande maggioranza dei parlamentari gli mangia la pastasciutta in testa. E anche io sono contraria al dal molin, penso anche io che un governo possa dire di essersi sbagliato e fare un passo indietro, però è da un po’ che mi sono abituata all’idea che non si possa avere tutto, specialmente subito. Quei senatori parecchio più grandi di me ragionano come mio figlio. Tutto e subito. E va bene, non è che abbiano fatto chissà che in questi nove mesi, ma qualche speranza c’era. Detto molto francamente, preferisco i dico, i miei soldini in più in busta paga, le liberalizzazioni, al ritiro delle truppe dall’afghanistan. Anzi, come dice oggi robecchi sul manifesto, ci sono compagni che pur di non rivedere gasparri ministro invaderebbero a mani nude l’afghanistan. Eccomi, io sono una.Ha ragione antonia, mi permetto di riportare le sue parole:” in un paese di destra è giusto che governi la destra”Certo dico io, però la nostra destra fa abbastanza schifo. Mica abbiamo uno chirac che introduce i pacs, noi abbiamo il berlusca, calderoli, storace…” evidentemente la francia si merita chirac e noi il berlusca”Già. Ma non farmi pensare a chi mi merito a destra perché io ancora non mi ripongo la cosa di meritarmi questa sinistra. Tocca sentirsi dire che un 17percento è un successo perché il leader del partito non era candidato premier. Ma prodi, il candidato premier, non aveva un partito e la volata gliel’abbiamo tirata noi come se fosse stato uno dei nostri. Ha ragione mussi, il 17percento è una sconfitta, vai a casa fassino. Te e tua moglie, che ne ho piene le palle delle famiglie politiche in prima serata. Se è vero che vi amate così tanto, invece che perdere tempo a dirlo in televisione, vi consiglio di starvene un po’ di più per i fatti vostri. Prendetevi tempo, tanto tempo. Così forse passa tutta ‘sta voglia di partito democratico che io ancora non ho capito cosa è, come funziona e soprattutto a che cazzo serve. Qualche idea su quel che succederà ce l’ho, ma per favore, risparmiatemi la sceneggiata del ’98, quando il prodibis fu di nuovo affossato dai compagni coi problemi di coscienza. Ma a postissimo con la coerenza, anche allora. Dimettersi no, eh? Mi piacerebbe che mi fosse risparmiato anche un governo allargato, visto che io ho dato un voto preciso. Già, così andiamo alle elezioni e pigliamo il trentapercento.Secondo me anche meno, perché tanti compagni mi sa che stavolta non voterebbero. Io ci devo pensare.E comunque, che sarà mai, siamo talmente abituati alle sconfitte, a essere minoranza, che una volta in più non ci cambia niente. Però una vittoria, quanto volete risicata, invece cambia. Si può dire che mi sono ripresa da poco dallo stupore che il mio voto avesse contribuito a formare un governo, all’inizio quando sentivo dire maggioranza e opposizione facevo confusione.Nove mesi, manco il tempo di gustarmela. Mannaggia a voi.