Rosa Luxemburg

Post N° 349


“mi autotartasso anch'io. Vedi Manola, a me l'ulivo, l'idea che per pochissimo tempo ha riassunto, piaceva. Sono di sinistra, si sa. Ma notavo che tra la base dell'ulivo, per quanto variegata come provenienza, le idee erano abbastanza comuni, si poteva fare. Ora, grazie ai leader, mi sembra che le cose siano cambiate: sempre lì a mettere distinguo. Non sono particolarmente affezionato ai DS, non vi ho mai fatto parte, anche se li ho votati spesso. Non vedo un grosso scandalo nel superare certe impostazioni vecchie di un secolo e mezzo. Però, e qui sta la mia contraddizione, sono ancora legato a certe cose: ogni tanto mi becco a fischiettare l'Internazionale mica Over the rainbow. E poi nel pantheon ci metterei mio padre che ha fatto il partigiano e si è fatto un culo così in fabbrica per quarant'anni. Risultato confusione massima, Mao direbbe che la situazione è eccellente. Se lo dice lui...Io per ora sto alla finestra e giudicherò i fatti. Poi deciderò: certo che un angolino di cuore comunista non lo cederò mai. A nessuno”E’ bello il commento di guido, ci ritrovo quella vena di sana nostalgia che tutti i compagni si portano appresso. Però ci vedo anche tanta rassegnazione. Sembra che la sinistra italiana sia destinata a un’abiura perenne, come se fosse ancora ferma al ’48. Anzi, guido parla addirittura di impostazioni ultracentenarie. La prendo come una svista, altro non può essere. Quando occhetto parlò a bologna avevo diciassette anni e la testa per aria, mi sa che credevo pure a una possibile rivoluzione del proletariato italiano. Ricordo benissimo quando venne d’alema in federazione a spiegare, forse il primo discorso politico dal vivo del quale ho memoria: parlò di una dura necessità, di una sofferta scelta che la storia imponeva anche al pci, ma precisò che già da anni il partito aveva preso la strada del cambiamento. Con berlinguer. I ventenni entusiasti del pd direbbero, berlinguer chi?Eppure le  sue idee non solo non sono vecchie di un secolo, non solo sono modernissime, sono anche più giovani dei ventenni entusiasti del pdIl tentativo di allontanamento dal pcus, bloccato dai compagni che oggi fanno i libertari ( cossutta su tutti), il primo piccolo passo per sbloccare la nostra democrazia che impediva a una parte di governare anche se avesse preso il 51percento; la critica radicale ai poteri politici ed economici, sottovalutata nei migliori dei casi, sbeffeggiata nei peggiori ( craxi su tutti), salvo ricordarsela negli anni novanta: gli diede pubblicamente ragione perfino romiti, anche se era troppo tardi; la difesa dei diritti umani e civili, berlinguer fu l’unico a cantarle ai cinesi e in casa loro, nella veste di segretario del pci ( andata a ripescare: “compagni, i comunisti italiani sono contrari alla pena di morte in italia, in cina, in tutto il mondo, e sono favorevoli alla libertà di espressione in italia, in cina, in tutto il mondo”), oggi nessun capo di governo oserebbe mai parlare così chiaro. Di storia di cui andar fieri ne abbiamo da vendere, forse sarebbe il caso di tirarla fuori dal cassetto, la NOSTRA storia, invece di edificare quella di altri, che la storia maiuscola ha condannato ampiamente.C’ero a Firenze quando il pds partorì i democratici di sinistra. Al tempo parve a tutti una trasformazione apparente, più pratica che politica, perché in fondo serviva a inglobare una parte della sinistra che era rimasta senza papà. I socialisti superstiti che allora si chiamavano laburisti, perchè faceva figo, e che portarono la bellezza dello zerovirgolacinquepercento dei voti. Ma d’alema ci teneva tanto a fare anche lui la sua svoltina, e a lasciare il segno: una rosa rossa come radici dell’albero, a significare il ricongiungimento in una grande famiglia socialista.Mah, quelli per i quali si era praticamente cambiato il simbolo scelsero di andarsene poco dopo, prima fecero il loro partitino da duepercento, poi si sono fusi con i radicali e sempre al duepercento sono rimasti, adesso vogliono rifare il psi e fanno pure gli schizzinosi se gli si chiede di entrare in una federazione di sinistra.Non era meglio restare pds? Era meglio.Però quella di comprendere i laburisti di boselli, un altro che pretende di dare lezioni col duepercento, era una vera svolta. Una vera svolta moderata. Abbiamo chiuso col pci, non c’è traccia di falce e martello, siamo i primi disposti a cambiare e gli ultimi a menarsela con i meriti passati.Fino a sciogliersi in un partito democratico, con de mita e pomicino, che ancora si vantano della dc e dei bei tempi andati.Un voto al pd è anche un voto a de mita e pomicino, e loro sì sono vecchi di un secolo e mezzo.( questa è per i compagni “confusi”)Questo stillicidio delle cose di sinistra mi ricorda “il giocatore” di dostoevskij, che finchè non ha buttato sul piatto l’ultimo spicciolo di dignità non è soddisfatto. Solo quando non ha più niente si ritiene libero, e non sospetta che gli altri giocatori avevano fin dall’inizio un solo spicciolo e se lo sono tenuto stretto.