Rosa Luxemburg

Post N° 359


Adesso che è periodo di libri scolastici e comincia ad arrivare la scorta in vista di settembre, il mio capo ha “assunto” due ventenni per fare i magazzinieri. Orario di lavoro: 8.30/13.00 – 15.30/19.00, più il sabato mattina dalle 9.00 alle 13.00. Fanno 44 ore alla settimana per la bellezza di settecento euro al mese, contratto di lavoro a progetto, contributi al 17percento, niente ferie da maturare, zero malattia. Intanto scaricano scatoloni di libri, li aprono, li sistemano, poi li rispostano, ieri pomeriggio uno di loro passava la scopa in magazzino, c’erano dieci minuti di calma e sia mai che uno possa pigliare fiato. Dico, lo pagano per lavorare eh, mica per fare il fannullone.Su repubblica delle donne, sabato scorso, c’era un esemplare servizio sui nuovi operai, ovvero quelli che lavorano nelle catene della grande distribuzione. Non mi ha sconcertata.Una donna che conosco perché mio figlio ha fatto la scuola materna col suo, lavora al lidl, il discount tedesco che fa sempre un sacco di pubblicità in televisione, con quella voce allegra che ti vuole far credere che al lidl sono una grande famiglia.Bene, lei è stata assunta come cassiera, e le avevano assicurato che gli orari potevano variare, ma SEMPRE entro quelli di negozio. Invece tutti i lunedì si ritrova ad entrare al lavoro alle sei di mattina, perché il discount deve cambiare l’allestimento delle offerte, e siccome suo marito lavora per la società delle nettezza urbana e attacca alle cinque, tutte le domeniche sere il bambino dorme dalla nonna, che poi l’accompagna a scuola. Senza nonna sarebbe un problema. Quando c’è fila costante alla cassa, di andare in bagno non se ne parla. Mi ha raccontato che all’inizio le pareva normale dire che aveva bisogno del bagno, e chiedere una sostituzione per cinque minuti ( bagno in fondo al magazzino, cento metri di strada) ma un paio di colleghe le hanno fatto presente che se si può è meglio evitare perché si segnano tutto. Voi lo sapevate che alle cassiere contano i clienti che riescono a fare durante l’orario di lavoro? Non c’è il vecchio cronometrista, ma c’è un computer che al capo reparto comunica quanti conti hai chiuso. E se ti capitano dieci clienti col carrello pieno e all’altra venti con quattro cose a testa?Vuol dire che è più brava la seconda, non si sgarra. E altro che cassiera, deve sistemare le cassette di frutta e verdura, se c’è uno scatolone di roba vuoto deve correre e portarlo in magazzino, perché sta brutto al lidl che i clienti girino tra scatole vuote.Gli orari comunicati il giorno prima: domani dalle dieci alle due, poi dalle quattro alle otto. Cazzo,  tu devi andare a prendere il bambino a scuola, e già pensi a chi affibbiare l’incarico.Fannullona che non sei altro.Nel servizio che dicevo non si nominano caso per caso i nomi delle ditte, ma si specifica in generale che trattasi di coop e ipercoop, carrefour e altri che non mi ricordo. Ma non è che ci sia differenza, gli intervistati chiamano “fabbrica” il loro luogo di lavoro, e i caporeparto definiscono “operai” i loro sottoposti. Uno diceva, più o meno: dipende da quanto stai simpatico al tuo caporeparto, meno gli piaci più ti spezzetta l’orario. E’ la norma cambiare ogni tot di reparto: stai in gastronomia due mesi, poi vedono che si fa troppa comunella tra colleghi e ti schiaffano all’abbigliamento. Si vede che la solidarietà tra lavoratori - ormai un cliché, grazie anche al sindacato - fa comunque paura. Sai com’è, va a finire che si dicono che si sentono trattati male, pur facendo fino all’ultimo il loro lavoro. ’sta razza di fannulloni.Poi, sarebbe interessantissimo andare nelle grandi fabbriche e nelle fabbrichétte ( con la e aperta) per chiedere ai lavoratori come si svolge il loro orario di lavoro, se sono controllati, quanti minuti preziosi rubano cazzeggiando e via così.Perché a ‘sto punto voglio sapere chi è che si spaccia per lavoratore e invece fa il fannullone.Voglio sapere quali settori del privato hanno lavoratori fannulloni.Sono proprio contenta che montezemolo abbia parlato chiaro, ha rettificato, ma ormai “fannulloni” l’ha detto. L’ennesimo qualunquista, l’ennesimo antipolitico e l’ennesimo che in un discount non ha motivo di metterci piede, manco per verificare se i lavoratori sono fannulloni. Eh sì, il paese aveva proprio bisogno di un signore che dalla sua poltrona frau, giudica i lavoratori italiani.Ma guarda, neanche una parola sugli immeritati milioni di euro che i manager italiani percepiscono anche quando falliscono. Per coprire la buonuscita di cimoli ci vuole un mese di lavoro di tutti i fannulloni messi insieme.