Rosa Luxemburg

Post N° 360


Sto dalla parte della professoressa che ha fatto scrivere cento volte “io sono un deficiente” al deficiente che tormentava il suo compagno di classe. Quando quest’inverno ettore mi disse che alla festa di una sua compagna di classe non voleva andare “perché margherita è cicciona”, la prima parola che gli ho sbraitato addosso è stata, appunto, deficiente.Sei un deficiente, solo un deficiente. A te piacerebbe se alla tua festa questo o quello non venissero perché ti ritengono brutto, o grasso, o stupido? Mentre il signorino tentava di ribattere che lui non è brutto, grasso e stupido, gli ho fatto notare che se non fosse andato alla festa di margherita ( era febbraio) avrebbe saltato ogni eventuale festa del 2007, compresa la sua. E domani quando esci da scuola ti voglio sentire dire a margherita che tu alla sua festa ci vai, e già che ci sei le chiedi anche cosa vorrebbe come regalo. Tra l’altro, la mamma di margherita è la maestra di violino di ettore, siamo amiche, i bambini si frequentano spesso. Mi ha raccontato che la bambina è continuamente martellata, specie quando fanno motoria, e che le più insistenti sono le compagne. Ha provato a dirlo a qualche mamma, visto che margherita era molto dispiaciuta, ma più dei rituali e irritanti “ ma sai, i bambini sono così, a quest’età fanno i cattivi ma non si rendono conto”. Ma se gli tocchi i loro…Forse sono troppo spiccia, ma ho personalmente suggerito a margherita di rispondere a federica, quella che la offende con più costanza, che non si capisce niente quando parla, con tutta quella ferraglia che ha in bocca. Difenditi, così lei capirà che con te non tutto è lecito, e avrai la piacevole sensazione di aver pensato a te stessa. Poi corri a dirlo alla mamma e al papà.Ah no, che i bambini siano naturalmente cattivi proprio no, mi sa tanto comodo.Altro episodio. Qui sotto casa, d’estate, i bambini stanno sempre fuori. Di sette/ otto anni sono in tre, poi ce ne sono due che hanno finito la quinta. Si sentono un po’ i capi della situazione, ed è anche comprensibile. Però una sera la cosa ha assunto toni esagerati. I due grandi facevano a gara a chi riusciva a tirare giù i pantaloni a quelli piccoli, che ovviamente protestavano. Mio figlio è molto permaloso -  e anche per questo con lui il “deficiente” funziona – e dopo un po’ ha suonato chè voleva rientrare. Appena messo piede dentro casa ha cominciato a piangere, giurando solennemente che lui non sarebbe mai più uscito la sera e che a loro piccoli avevano tirato giù anche le mutande.Premetto che una mamma dei due capi ha assistito alla scena, perché era fuori col cane. Gli chiedo se la mamma di riccardo avesse detto qualcosa, e ettore risponde, testuale:“ma sì, gli diceva, dai richi, smettila, non si fa… ma tanto lui continuava e lei parlava al telefono”Ecco, se ne è fregata. Vedendo mio figlio piangente mi è sembrato più che giusto andare in terrazza e chiamare Riccardo e Alessandro. Non gli ho detto diretto “siete deficienti”, ma solo che tirare giù le mutande ai più piccoli non è un gioco che fanno i bambini intelligenti… vi divertite con così poco?… e se adesso uno più grande di voi cominciasse a fare lo stesso con le vostre mutande? ( secondo me l’esempio del “ se capitasse a te” funziona). Muti, sottovoce si scaricavano la colpa, la mamma di riccardo non ha pronunciato parola e in quel momento era attenta a quel che succedeva, visto che stavo dando del deficiente a suo figlio. Di farla lunga non mi è parso il caso, credo che il messaggio che al piccolo non si possa fare quel che loro vogliono perché c’è qualcuno che si incazza, sia passato. La sera dopo ettore era titubante sul fatto di uscire, ma l’ho rassicurato, tranquillo che non ti toccano, e se proprio dovesse risuccedere cerca di stampargli un calcione sullo stinco, ma forte eh, poi corri a chiamarmi chè stavolta scendo. Per me ho fatto bene, per la mamma di riccardo no, dice che la faccenda se la dovevano sbrigare tra bambini, anche se di età diverse. Non mi devo preoccupare, son cose che succedono tra bambini.TRA BAMBINI. Eppure il ragazzino siciliano che ha impedito con gli insulti al suo coetaneo di entrare nel bagno dei maschi perché secondo lui è frocio, ha un anno più del suo. Bambini.Ma non mi stupisco, li sento i genitori che vengono in libreria a prenotare i libri per settembre. Ti chiedono una lista per la terza media e poi: ti do il nome del bambino?Viva la professoressa di palermo, che ha trattato come una persona il deficiente di dodici anni e gli ha pure regalato una possibilità di crescere.