Rosa Luxemburg

Post N° 408


Leggo che il papà del ragazzo che ha incendiato i capelli di un compagno di scuola non avrebbe dato molto peso alla faccenda, e se la sarebbe presa pure con la vittima che ha denunciato la cosa. Collego questo atteggiamento alle parole di un sociologo che denuncia la trasformazione del rapporto genitore/figlio: adesso si tende a “voler bene” e non a “far crescere”.Ti voglio bene sempre e nonostante, ti giustifico e ti proteggo.Spero di sbagliare, ma credo di conoscere un futuro bullo. Per ora è l’amichetto preferito di mio figlio, e mi domando anche perché, visto che sono così diversi. Domenica scorsa stavo quasi per telefonare alla madre di m. perché non riuscivo a tenerlo a bada: ha divelto un piccolo piano dell’armadio di ettore e l’ ha fatto apposta, perché un’operazione del genere richiede impegno ed energia; gli ho detto che quando si va in casa d’altri bisogna rispettarla, che gli armadi costano soldi e che doveva pensare se facessero lo stesso al suo, di armadio.Mi ha risposto di stare zitta. E con un tono canzonatorio che mi ha devastato il sistema nervoso.Chiudi il becco tu, ci metto un secondo a caricarti in macchina e a riportarti a casa.Poi ci si è messo ettore…no, mamma, ti prego, stavamo giocando… e intanto m. comincia a piangere.Fa sempre così, quando qualcuno gli fa presente che non può fare il cazzo che gli pare, piange.Poi dopo ricomincia.Sono parecchi gli episodi. Margherita è la sua vittima preferita perché è paffutella, e quindi è un continuo di cicciona, cicciabomba, lardosa… Ricordo che era martedì grasso, all’uscita di scuola siamo tutti lì e m. grida a margherita: ehi, cicciabomba, c’è la tua mamma. E le mette le mani sulla pancia dicendo con quel tono di sopra…senti che lardelli! mentre margherita tenta di divincolarsi, infastidita e dispiaciuta.La mamma di margherita è diventata un diavolo, l’ha incenerito davanti al suo papà - che non ha fatto una piega, per la cronaca. E’ arrivata a dire: se i tuoi genitori non ti dicono niente allora te lo dico io, sei un deficiente, e non ti permettere mai più. SPECIE in mia presenza. E’ questo il punto. Parlando le ho detto di essere d’accordo, non tollero che un bambino continui a sfottere anche in presenza di un genitore della “vittima”, come se non esistesse nulla in grado di fermarlo.Punzecchia anche ettore, visto che ha una brutta grafia lo chiama “gallina” perché come lui scrivono solo le galline. Non è una tragedia, però questa cosa dello sfottere chiunque – anche il suo amichetto preferito - sta diventando sistematica.E mio figlio è anche troppo ingenuo, mica risponde! Comunque qualche suggerimento gliel’ho dato, tipo “ puffo” e “nanerottolo”, ehm.Poi a sentire la mamma di m. lui a casa è un angelo, non se li spiega gli atteggiamenti che le vengono riferiti – anche dalle maestre, e se te lo dicono persone che stanno ogni giorno cinque ore con tuo figlio mentre tu non ci sei… - e ho capito che lei si è messa sulla difensiva. Sono bambinate, il classico discorso sulla cattiveria congenita dei bambini che non ho mai capito.