Rosa Luxemburg

Post N° 419


Lo so che non è carino ridere alle spalle degli altri, ma il nostro, mio e dei miei colleghi, è solo un modo per arrivare alla fine di luglio senza l’esaurimento nervoso.Come ogni anno la libreria viene presa d’assalto da truppe di ragazzini con genitori al seguito per comprare i libri delle vacanze.Già sentire da ogni singolo cliente la stessa solfa “mi fa correre a prendere i libri e poi li apre alla fine di agosto” è insopportabile, perché ogni volta tocca abbozzare e dire due parole tanto per. Che poi, se sai che tuo figlio li apre alla fine di agosto glieli compri alla fine d’agosto. Il mio deve essere l’unico che non ha tutta questa fretta di avere il libricino dei compiti estivi, e la lista dei libri da leggere, almeno due, è ancora in mezzo al diario. Non gli chiedo più di farmela vedere, giuro.Insomma, assistiamo a una buona dose di strafalcioni al giorno, e per fortuna che spesso i libri sono nel primo magazzino, così possiamo rintanarci due secondi e ridere un po’. In effetti, ci siamo detti che se li scrivessimo potremmo farci uno di quei libretti che si vendono come il pane. Dico, c’è gente che compra il libro delle insegne di negozio più pazze e sgrammaticate!Si va dalla storpiatura dei titoli e degli autori ai veri e propri abbagli.Expedite, che è ovviamente latino, trasformato in “expedit” con tanto di x aspirata all’inglese; “oliviero e twist”, “lussù”, “ il ritratto di oscar wilde”, “uno, mille e centomila”, “per esempio il naso” ( qui mi sono concentrata tanto per non ridere, perché il ragazzo leggeva dal diario quello che la prof aveva dettato in classe e lui giustamente si è appuntato ogni singola parola).Al mio collega una mamma si è rifiutata di acquistare “i nostri antenati” di calvino, perché lui gli ha portato tre libri e lei ne voleva solo uno, “i nostri antenati”. F. le ha detto che sono quelli i nostri antenati, il barone, il visconte, il cavaliere, insomma, e le ha fatto pure notare che erano in edizione economica, avrebbe risparmiato una cifra rispetto alla raccolta cartonata. Niente da fare, la signora vuole UN libro che abbia per titolo “i nostri antenati”, la figlia ha scritto così e vuol dire che la prof ha chiesto così.Sempre a lui è capitato uno che cercava i libri di verga in lingua, e niente di più facile. Va e ritorna con una piletta di titoli verghiani. Da notare che il tipo aveva un’aria alquanto snob, quelli della serie tu sei il commesso e io faccio un lavoro più figo del tuo.Tipi così ce ne sono, oh se ce ne sono, ormai c’ho l’occhio clinico.Ce l’ha anche il mio collega, che oltretutto fa questo lavoro da parecchio più di me, e appena sente il cliente lamentarsi che sono in italiano, gli dice che forse desidera vedere cose di un altro autore, perché verga quello è. Magari, gli fa con un tono che io capisco bene essere una presa per il culo, comincia con la V ma è straniero… voltaire?! verne?! vernant?!…Non sono capace di descrivere la faccia di merda che ha fatto il cliente e il lampo di rabbia che è passato in mezzo alle sue pupille, ma son soddisfazioni.Comunque era verne, per la cronaca.A me qualche giorno fa è toccato un papà, pure simpatico devo dire, che mi chiede come lettura per sua figlia “spoon river ciao”.Casco dalle nuvole, gli mostro il classico spoon river, ma non può essere quello che gli è stato richiesto, dice che è sicuro del titolo. Chiedo informazioni ai colleghi, al capo, si azzardano ipotesi, si pensa possa essere una parodia eccGuardo pure sul computer tanto per sicurezza, ma niente, spoon river ciao non esiste.Dico che mi dispiace, magari se ottiene qualche informazione in più dalla figlia, tipo la casa editrice, può telefonare e se rintracciamo il titolo lo ordiniamo.Risponde che la figlia gli ha mandato un sms sul telefonino e a questo punto lo sfodera e me lo mostra.” papi il libro che mi devi comprare si intitola spoon river ciao”