Rosa Luxemburg

Post N° 425


Non ho resistito alla curiosità e ieri sera ho trascinato mio figlio alla prima festa regionale del pd. Lui ha protestato perché voleva assolutamente sapere che ci andavamo a fare, visto che NOI non abbiamo votato veltroni. Gli dico che c’è la giostra del drago, la pesca coi bigliettini e le penne alla norcina e si convince subito.Intanto, da SEMPRE la festa de l’unità si teneva le prime due settimane di settembre, e in altro sito, più grande e con a disposizione il palazzetto dello sport.Ma se si cambia si cambia tutto, avranno pensato.Noto subito che gli stands sono almeno la metà dello scorso anno e mancano: il ristorante indiano che da qualche anno aveva il suo spazio ed era buonissimo; lo stand del circolo amerindiano che aveva cose deliziose; non c’è un vero e proprio spazio giovani, col pub, i tavolini e i gruppetti che suonano; non c’è, giuro, lo spazio del giornale l’unità e quindi manca a rapporto anche il compagno che in maniera indefessa ti rompeva i coglioni per farti fare l’abbonamento.Rivoluzione anche nel menù, se n’è accorto pure ettore. L’anno scorso con un antipasto misto della festa, una torta al testo con prosciutto per me e un primo ovviamente per lui, ci siamo strafogati. Ieri sera ci presentano un antipasto composto da: una fettina di melone con un velo di prosciutto – e io odio melone e prosciutto; una bruschetta con i pomodorini completamente molliccia perché preparata da troppo tempo; un pezzetto di quella che qui si chiama torta di pasqua sempre con un velo di prosciutto.Quattro euro, quindi una rapina. Una settimana fa a una sagra paesana per la stessa cifra abbiamo preso un antipasto tre volte tanto e molto più vario.Mangiamo quasi subito perché la festa è semideserta, e dal mio punto di vista è logico.Già a sentire la voce di questa al microfono che da il benvenuto agli amici democratici mette una tristezza senza fine. Fossi stata in lei, avrei aggiunto:… ma dove sono andati a finire tutti gli altri?… una volta c’erano file lunghe cinquanta metri per cenare, lo spazio dibattiti era pieno mezz’ora prima che cominciasse, le mostre fotografiche erano affollate… e poi mi sarei messa a piangere…Mamma mia che tristezza. Mentre mangiavamo ho salutato un compagno che non vedevo da tempo e dopo due chiacchiere sul come va e come potrebbe andare, praticamente diciamo insieme che il nostro essere lì non significa che… insomma…Oddio, sono così contenta che anche tu… e io lo stesso che anche tu…Alla fine dei conti, l’unico compagno che ho riconosciuto e salutato non ha votato pd.E vorrà pure dire qualcosa, cazzo.