Rosa Luxemburg

Post N° 445


Sono stata a fare un giro al supermercato per ricchi. Suppergiù la pubblicità dice:” qui da noi c’è più LUSSO a fare la spesa”Nonostante fosse sabato era semideserto, e credo voglia dire che nemmeno i ricchi si strafogano, pur potendo.E poi che di ricchi non ce ne sono tanti, almeno qui da me.Notato che frutta, verdura e carne sono rigorosamente confezionate, immagino perché sia da plebei pigliare guanto e busta di plastica, o rivolgersi direttamente al macellaio.Ma in qualche modo dovrà pur distinguersi, questo posto.Ammetto, c’era una quantità spropositata di frutta esotica, passione di mio figlio.Un mango confezionato provenienza brasile € 3.80, poco più di due etti.Lo prendiamo e andiamo alla ricerca dell’originale burro d’arachidi del kentucky , che pare sia una delizia.Quattro euro e 30 centesimi.Svelto ettore, usciamo da qui! Ho speso più di otto euro per una vasetto di roba da spalmare e un pezzo di frutta.Ho fatto in tempo, però, a vedere che il latte “grifo” costa € 1.35 al litro.Ed è latte perugino, io vado direttamente allo spaccio aziendale che è vicino casa mia.Lì pago il latte € 0.65 al litro e ne prendo uno scatolone intero, poi compro pure la mozzarella ( € 5.80 al chilo, prezzo imbattibile visto che è casa e bottega) e qualche volta mi rifornisco di caciotta, sempre a prezzi convenienti.Comprare lo stesso latte a due volte tanto non è roba da ricchi, è roba da coglioni.E lo è anche pagare un caffè un euro e cinquanta. Ma paghi anche il posto, mi dicono, mica è un bar coi tavolini di plastica questo!Vero,  però io il caffè l’ho preso in piedi ed era lo stesso caffè del mio bar preferito, che pago € 0.80 centesimi di euro. Mi sembra un tantino assurdo che debba contribuire io, col mio caffè, alle spese per arredare lussuosamente il negozio. Il prodotto che compro è lo stesso, sia chiaro.Dice che esiste un’autorità chiamata mister prezzi, dovrebbe funzionare da deterrente .Stai attento che ti controllo.Però tocca ai cittadini manifestare certe incongruenze, insomma, si chiede a chi va a bere un caffè, mangiare una pizza o a comprare il latte, di protestare per i prezzi.Comodo, così la maggior parte del lavoro viene fatta in maniera gratuita, affidandosi alla supposta capacità d’indignazione del cittadino che consuma.Io non mi ci metto a chiamare mister prezzi per dirgli, indignata, che in quel bar m’ hanno fatto pagare il doppio lo stesso caffè che bevo la mattina in un altro bar.Da anni mi sono sentita dire che il mercato si “autoregola” e che, in fondo, di scelte possibili ce ne sono tante, e tu che hai pochi soldi vai nei posti dove la roba costa meno.Però qui parliamo della stessa roba venduta a due volte tanto.Ci vuole un intervento dello stato.Adesso si può dire. Adesso che lo dice pure la presidente della confindustria, anche se lei lo desidera solo per le imprese e solo nei momenti di crisi. Ci vuole un intervento dello stato. Ci vuole che lo stato dica chiaramente che i prezzi sono aumentati molto più di quanto ci racconti l’istat ( leggevo che a settembre l’inflazione ha subìto un brusco calo. non me ne sono accorta), che certi rialzi non sono tollerabili.Magari, si potrebbe sospendere la licenza a chi, fatture alla mano, aumenta oltre un certo tot la vendita di un prodotto.Oppure assolvere l’iva alla fonte, come si fa con i libri, per i beni di prima necessità: latte, pane, uova, pasta ecc.Non mi pare una conquista che uno stesso prodotto abbia prezzi diversi a seconda di dove lo compri.