Rosa Luxemburg

Post N° 464


L’opera di pulizia doveva cominciare oggi, votando a favore dell’autorizzazione a procedere per il deputato margiotta e pregando gli altri componenti della giunta a fare altrettanto. Poi si meravigliano se di pietro moltiplica i voti.L’allucinante giustificazione è che il deputato non ha nessuna intenzione di scappare, quindi non c’è bisogno di relegarlo in casa. Il fatto che i magistrati la pensino diversamente non conta, decide il potere politico.Mi aspetto dunque che anche le richieste di custodia cautelare in casa per bocchino e lusetti vengano bellamente ignorate. E dopo tutti a correre davanti al primo microfono, faremo pulizia, rinnoveremo, rivoluzioneremo, qui siamo gente perbene…Quell’altri riescono a dire due cose opposte insieme: siamo garantisti, però adesso a sinistra la devono smettere di smenarla con la questione morale. Non faremo come hanno fatto loro nel ’92/’94, ma è chiaro che dentro il pd esiste una questione morale.Insomma, siete garantisti o li ritenete colpevoli?Entrambe le cose, per il momento ci conviene così. ( inutile ricordare che nel 1992 i magistrati non si erano inventati niente, anzi, a furia di confessioni per svicolare dalla galera ne son venute fuori delle belle)Ah, ovviamente anche in questo caso c’è stato un abuso delle intercettazioni telefoniche, non si volantinano ai giornali, dice gasparri. Eppure, mio modesto parere, credo che la stragrande maggioranza dei napoletani abbia letto con molto interesse quel che si decideva di fare coi loro soldi, hanno interessato parecchio a me, figuriamoci i cittadini direttamente coinvolti. Invece che difendere la violazione di chissà quale privato – parliamo di persone con incarichi pubblici che fanno tresche col loro lavoro- mi preoccuperei piuttosto dell’impossibilità di difenderle, visti i contenuti.Meno male che tutti possiamo sapere, si dovrebbe dire.Scommetto che pure il berlusca è un po’ meno contrario a restringere gli ambiti delle intercettazioni telefoniche. Sale la rabbia per come è stata ridotta la politica. La mia politica.Avrò sentito mille volte il discorso che anche un consigliere comunale di un paesino di cinquecento abitanti si deve sentire onorato di essere al servizio di tutti. Io ero già convinta da sola, ho sempre pensato che fare politica sia il lavoro più onorevole del mondo. Sono cresciuta così, perché ho visto che in casa mia di quel poco tempo che si poteva stare insieme la sera, tanto tempo veniva speso per parlare di politica; perché mio nonno non si sa se ha lavorato di più per il partito o per la famiglia, ma tanto lui diceva che non c’era differenza, e mio nonno ha fatto il contadino e il muratore; perché era talmente familiare che mi portava sempre con lui, a conoscere la gente la domenica mattina quando si vendeva l’unità a domicilio, e mi faceva ridere quando suonava apposta ai democristiani, mimando le loro possibili reazioni, e azzeccandoci sempre.E un milione di altri episodi che mi fanno sostenere che la politica è la vita.Non questo schifo.