Rosa Luxemburg

Post N° 465


Vedermi regalare una lussuosa confezione di prodotti per il corpo al profumo di vaniglia e zucchero a velo (miscelati insieme, addirittura!)e un braccialetto d’argento con gli ippocampi che dondolano, mi ha lasciata senza parole.Io uso l’infasil per lavarmi, l’infasil come deodorante, faccio la doccia per cui di un vasettone di sali da bagno non so che farmene. Di più, su una mensola del bagno, in bella vista, c’è una collezione di bagnoschiuma, sali da bagno, oli per il corpo e acque di profumo colorati e oscenamente profumati – che qualcuno si ostina ancora a regalarmi perché pensa che andando sui saponi vari non sbagli- e che io uso come arredamento.Sarà mica che non mi piacciono addosso gli odori troppo forti?!E nel bagno di casa mia ci sei stato, per non dire di altro.Avresti dovuto anche notare, e non credo ci voglia un grande spirito d’osservazione, che non porto ammennicoli vari, anelli, bracciali, collane, neanche l’orologio porto. Anche qui un motivo ci sarà. Poi è vero che non abbiamo mai parlato di ippocampi, però mettiamola così: io prima di regalare un braccialetto con gli ippocampi devo essere sicura che il destinatario abbia almeno un predilezione per gli animaletti in oggetto.A proposito invece di regali azzeccati, e di quelli pensati.La mia amica mi ha regalato il brain training per il nintendo, di sicuro devo averle detto che mi sarebbe piaciuto, ma non lo ricordo… Sto migliorando, da un’età cerebrale di 80 anni sono scesa oggi a 64. Mi avevano detto che pare una passeggiata ma quando sei lì vai in tilt, è vero; comunque vedere ettore che al primo colpo ha raggiunto la mia stessa età cerebrale non mi ha consolata, specie tenendo conto del fatto che scrive coi piedi e diverse risposte giuste il nintendo le ha lette male e gliel’ ha segnate errate.Il pensiero vero è stato quello di mio figlio, perché quest’anno che sa come funziona la faccenda di babbo natale ha voluto farmi un regalo e l’ha fatto comprare a papà. Un libro, le particelle elementari, che ovviamente non ha scelto lui e che non era tra la mia lista di libri da leggere. Ma come si deve fare, lo leggerò e poi, come promesso, gli dirò che gusto ha… si ricorda di quando gli ho parlato di firmino… Il regalo vero è quello che mi sono fatta da me, una giacca lunga di pelle nera che non ho cercato, mi è capitata tra le mani in un mercatino l’unico pomeriggio che sono uscita per comprare i regali a ettore. E chissenefrega se le giacche lunghe di pelle nera non vanno più, come ha molto carinamente sottolineato mia mamma.Lei mi ha regalato cento euro – apprezzatissimi-  e una sciarpa di cachemire di quelle che fa lei da quando è in pensione. Oddio, fa anche maglioni, gilet – qualcuno vuole un gilet?!- e ci mette pure l’etichetta “voglia di cachemire”, giuro. La sciarpa è bellissima, morbida, a costine finemente lavorate, che ti pare un velo ma basta tenerla due minuti e ti accorgi di quanto scalda, ma… è viola.Quest’anno va il viola, non si scappa. E a me è toccato un viola davvero viola.Io sono intransigente su “poche” cose e perlopiù immateriali, e mi scoccia dire che una bellissima sciarpa di cachemire mi fa schifo perché è viola. Ma oh, son quelle cose… se solo penso al viola mi viene di chiudere gli occhi, non voglio vedere, bleah.Invece, il regalo più bello è stato vederlo guardare i pacchi regalo sotto l’albero, e non scartarli fino a quando non arrivava papà. Li ha soppesati, li ha annusati, ha azzardato ipotesi, ha fatto colazione con la coda dell’occhio sempre lì, sotto l’albero. E non ha protestato perché non c’era proprio quello che aveva chiesto, che non era nulla di straordinario, ma io lo skate di dragon ball non sono riuscita a trovarlo quel pomeriggio. Ho ripiegato su uno anonimo, e per mettermi l’anima in pace ho aggiunto i pattini di dragon ball, trovati mentre facevo la spesa all’ipercoop. Contentissimo.Il papà ha fatto la sua figura, con la libellula volante che vola davvero, sbatte le ali e plana, wow. E lo dico senza ironia, ettore è entusiasta.E natale è lui che è contento, niente altro. A me del natale non interessa, senza figlio non farei manco l’albero, invece mi ritrovo i vetri colorati dalle formine natalizie, un babbo natale che tenta di salire sul mio balcone, due fili di luci intermittenti sulla ringhiera. Mi piace quando mi chiede di accenderle anche se sono le otto di mattina, come è accaduto oggi. E io l’ho accese, e chissenefrega se non era l’ora giusta.