Rosa Luxemburg

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Siamo in tanti a sentire il bisogno di gridare al mondo intero: noi non siamo come il berlusca, non ci comportiamo così, rispettiamo le regole, sappiamo stare in società.Tanti invece si confortano, si identificano, gli piace quel piccoletto che si crede il più simpatico e il più furbo, che si sente legittimato a fare come gli pare mentre gli altri – tipo obama o la merkel- rispettano le regole.Sono quelli che entrano nei negozi col cellulare appiccicato all’orecchio, e con la manina poggiata sul telefonino chiedono se c’è quel libro… ma perché mettono la mano sul ricevitore? Per non far sentire che intanto sono in un negozio? Sì, per rispetto dell’interlocutore, parrebbe, ma poi continuano la conversazione mentre la commessa è alla ricerca del libro, mentre fanno sì con la testa – sì, è questo il libro che cercavo- mentre tirano fuori il bancomat, mentre salutano con la mano quando vanno via. Per la commessa niente rispetto. Gli splendidi sono comunque quelli che dopo dieci minuti di chiacchierate sul falegname, sulla partita di calcio del figlio o sulla suocera stracciacazzi ( giuro) chiudono e dicono: mi scusi. Ma prego, cafone che non sei altro.Rispetto delle regole. Nella mia palazzina non si possono tenere cani, regolamento condominiale. Fino a qualche settimana fa è stato uno dei miei migliori argomenti contro le insistenze di ettore per avere un cucciolo. Si rende conto che non è solo questo il motivo, non ci siamo mai, il cane di giorno dovrebbe stare dalla nonna e la nonna, guarda il mondo com’è ingiusto, ha paura dei cani.Adesso al terzo piano abbiamo un nuovo abitante, un pincher che la proprietaria ha letteralmente imposto scovando mille giustificazioni, tra le quali il fatto che il cane è minuscolo, fa tutto a casa perché è delicato, e poi abitando all’ultimo piano, che è su due livelli, assicura che lui starà sempre sopra senza dare alcun fastidio.A me non garba di discutere con lei, già ho il mio bel da fare con quelli sotto a me e poi mi sta simpatica, però le ho detto che le regole andrebbero rispettate senza eccezioni.C’è chi ha mugugnato più di me, poi per quieto vivere si è lasciato perdere.Detto in soldini, nessuno si è preso la responsabilità di cacciare il cagnolino.Ettore non la finisce più di dirmi: visto? lei l’ha preso! Vuol dire che si può fare. Così passo anche per bugiarda.Obiettivamente il cane non crea problemi, a parte le pisciatine che fa ogni volta che qualcuno gli si avvicina. La mattina presto lo incontriamo spesso perché la vicina tenta di abituarlo fuori almeno per la pipì, visto che sta spendendo una fortuna in traversine; naturalmente ettore gli corre incontro per coccolarlo, lui si eccita all’inverosimile e tra un salterello e l’altro gli bagna le scarpe. ”ci vorrebbe sempre tuo figlio” ride lei.Io non rido perché diverse volte ettore è andato a scuola con le scarpe che puzzavano di piscia di cane. Nonostante le regole, scritte e non, esiste sempre un motivo migliore, una conversazione non rinviabile, una questione di stato. Per il berlusca, per il cliente maleducato e per la mia vicina.