Rosa Luxemburg

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Pietà e rispetto sono due parole pesanti, gonfie di significato, e io le uso con molta parsimonia perché so quanto valgono. Quindi non capisco perché in un solo giorno se ne debba fare un’abbuffata nauseante, della serie se dite ancora una volta pietà o rispetto non rispondo del mio stomaco.Dei morti dell’altra parte non ho pietà, perché non so come si fa ad avere pietà  per morti che non mi appartengono. Mi sento distante, insensibile, un po’ come quando i miei mi dicono: è morto il cugino/cognato del nostro vicino di casa, poveraccio, te lo ricordi? Boh, forse sì, lo avrò anche visto qualche volta, ma francamente non mi smuove di un millimetro la notizia. E non è cinismo, se muoio io mica starebbero tutti a sperticarsi in nome della pietà, anzi, il mondo intero giustamente se ne strafregherà.Anche se io non ho combattuto agli ordini dei nazisti. Poi secondo me la pietà è un sentimento vivo, più adatto ai miseri di oggi che ai caduti repubblichini. Ho pietà per chi muore, diciottenne e incinta, su una barcarola, perché è oggettivamente evidente che la vita con questa ragazza è stata ingiusta. Lei ha provato a cambiare, con un figlio in grembo e con un viaggio, ma non ce l’ha fatta.E comunque, prima di tutto mi chiedo perché una giovane donna debba campare in questo modo, poi ne ho pietà.Ho pietà per i lavoratori che muoiono in fabbrica, nei cantieri, nei campi. Io leggo il manifesto che mette sempre in evidenza le morti sul lavoro – altrove son trafiletti che è bravo chi riesce a scovarli- e credo di essere abbastanza informata. La media è di due/tre al giorno, tra incidenti e mancanza di sicurezza. E pietà per i lavoratori ammalati dall’amianto, che hanno pagato le tasse anche per i gioiellieri che dichiarano meno di loro; pietà per i metalmeccanici bruciati nelle acciaierie… pietà…Le parole sono pietre, lo sappiamo. “pietà per chi, credendosi nel giusto, ha combattuto per una causa PERSA”.Invece la causa era SBAGLIATA, caro silvio. C’è una bella differenza.Potrei dire che pure hitler era convinto delle sue azioni, ma averne pietà perché ha combattuto epr una causa persa mi pare esagerato. I morti sono tutti uguali, e può essere vero. Infatti esiste una ricorrenza apposta, a novembre.Adesso siamo il 25 aprile e si festeggia chi ha contribuito a liberare l’italia occupata dai nazisti, non chi ci ha collaborato. Punto.