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TURISTA deruba borseggiatore. E' andata proprio così, senza possibilità d'appello per l'incauto ladro che si è trasformato nella vittima di un furto programmato da lui stesso. Lui: robusto, carnagione scura, grande cappello in testa, avrebbe voluto portarsi via una borsa poggiata in terra accanto a un tavolino di una pizzeria di via del Corallo. Lei: Elen Van Der Weerd, biondissima olandese, 55 anni, psicologa di Haarlem, fisico atletico e occhi celesti di ghiaccio, sta gustando un calzone filante di mozzarella insieme ad un'amica. Il match inizia alle 22 circa quando un grido fa sobbalzare Elen. «A ladro!». Qualcuno le sta rubando la borsa. Elen si gira, si alza di scatto. Petto in fuori e braccia veloci. Scavalca la sedia e strappa dalle mani del ladro la sua borsa. Spaesato, colto in flagrante, l'uomo continua a camminare con indifferenza. Ma Elen non demorde, la sua missione non è ancora finita. Giustizia per tutti. La bionda olandese vuole recuperare la refurtiva strappata anche ad altri. E allora rincorre il ladro, lo marca stretto e grida. In una manciata di secondi via del Corallo si trasforma in una location da film stile Totò. Sembra quasi che da un momento all'altro possa sbucare il brigadiere Lorenzo Bottoni (Aldo Fabrizi) intento ad inseguire il ladro Ferdinando Esposito (Totò). Ma questo non è un film. Il “Guardie e ladri” dei giorni nostri ha altri protagonisti. E ci pensa Elen a fare giustizia. La corsa continua su via del Governo Vecchio. I due scompaiono dietro l'angolo. Pezzi di pizza sospesi in bocca. I vicini di tavolo di Elen restano quasi immobili. «Ma che succede?» si sente urlare. Ma non c'è tempo per pensare. Perché dopo qualche secondo ecco riapparire Elen, sorridente, un po' affaticata mentre stringe in mano il trofeo: è riuscita a strappare al borseggiatore che si è volatilizzato il sacco che aveva in spalla. «Temevo l'avesse rubato a qualcuno» racconta Elen. Ma nel sacco non c'è nulla. Elen ha inaugurato così il suo primo giorno di vacanza a Roma. Ma non ha avuto paura? «No, l'ho guardato negli occhi e ho gridato: give me the bag! (dammi la borsa)». Dice che è stata una questione di basic instinct, un istinto naturale, quasi animale. Elen, appassionata di footing, decide di non esporre alcuna denuncia ai carabinieri. La sua borsa è salva
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