La Scimmia

LA DONNA E L'AUTO ... Parte 2


... continua ... Quando, invece, le donne eseguono le manovre di atterraggio (comunemente dette di parcheggio) hanno a che fare con entità statiche ovvero cordoli, panettoni di cemento, marciapiedi, alberi, tralicci, auto parcheggiate… le vittime.Ovviamente l’esperienza, anche in questo caso, è la miglior insegnante e quindi, dopo i primi cinque anni di patente, dove una donna ha provveduto ad accorciare la propria auto di cinque centimetri in ogni direzione (a volte anche sul tettuccio), dopo che ha scardinato dieci specchietti retrovisori (tra i suoi e quelli di altri), dopo aver graffiato irrimediabilmente tutti e quattro i cerchi in lega (se è una vera donna emancipata c’è scappato pure l’incrinazione del semiasse), dopo aver ridotto gli ingranaggi del cambio ad un solo, unico cilindro liscio, dopo aver piegato quattro paletti dei passaggi pedonali, lasciato il calco della targa posteriore su una dozzina di alberi della provincia, dopo tutto questo l’esperienza, ed un auto nuova, le avranno insegnato la lezione.Da quel momento il suo modo di parcheggiare sarà più cosciente ed oculato… da quel momento la donna, anche se guiderà un’auto non più lunga di quattro metri, occuperà sempre dai due ai tre parcheggi cimentandosi in una delle seguenti figure di danza classica. LA CICOGNA
 PRIMAVERA
per chi pensa che non possa accadere 
IL VIAGGIATORE
per chi ancora crede che non possa accadere
IL CANTO DEL CIGNO
(NB una mia collega ha visto i disegni… nella figura ‘il viaggiatore’ ha subitamente obiettato “bhè qui cosa c’è che non va?”… NO COMMENT)
liberamente tratto da www.lascimmia.net