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cronache d'arte a cura di Angelo Reccagni

 

 

prefazione alla graphic novel L'ALBERGO DI SALLY

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Prefazione alla Graphic Novel

L’ALBERGO DI SALLY

di Angelo Reccagni

 

Ci sono delle azioni che pongono l’uomo al di fuori della “ sfera umana “.

Azioni  che, una volta compiute, non è più possibile coprire o giustificare ,

soprattutto ,quando sono l’infame frutto,  di feroci e sanguinosi eventi contro i propri simili.

Quando gli uomini , diventano protagonisti di questi fatti,  procurando crudelmente e cinicamente, senza emozione ne’ rimorso, dolore e morte, cessano di appartenere al genere umano.

Questa tipologia di uomini, di fatto, non può più fregiarsi di alcuna rappresentanza politica o sociale , essi , con le loro azioni, si sono per sempre posti , al di fuori della comunità umana , avendone tradito i suoi principi, i suoi  ideali, i suoi valori, la sua etica , i suoi sentimenti.

Faccio questa premessa , poiché la storia che presento , non deve essere , per nessuna ragione , considerata una storia di tipo politico o di parte.

In questa storia, non ci sono uomini che appartengono ad  un preciso schieramento ,

ma solo deicarneifici , che con il loro atto, hanno infangato gli ideali e gli eroi dellaloro lotta, perso ogni riferimento politico e svelato di essere semplicementedei biechi e cinici assassini.

La  brutalità dello storico episodio , di fatto cancella ogni  “valore” o “non valore”dei protagonisti, relegandolo semplicemente al ruolo di uno stupido, ma purtroppo feroce fatto di sangue.

In questo racconto con immagini, questo fatto, fa da sfondo , ad una storia che si svolge ai giorni nostri e che vede come protagonista assoluto , un misterioso albergo in rovina, posto su un passo d’alta montagna.

Un’affascinante albergo, vuoto ,abbandonato e pieno di storia.

Un albergo  che viene lasciato in eredità ad una gallerista inglese che risponde al nome di Sally.

Sally, cioè la protagonista del racconto vorrà trasformarlo in un complesso di mini appartamenti e per la realizzazione dell’opera ingaggerà l’architetto John John Walker.

Ma riuscire a raggiungere il suo scopo, non le sarà tanto facile.

 

 
 
 

L'ALBERGO DI SALLY la Graphic Novel di Angelo Reccagni

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chi è Angelo Reccagni , l'autore della Graphic Novel " L'ALBERGO DI SALLY "

di Licia Lucidi

 

Angelo Reccagni è un insegnante di educazione tecnica e artistica in pensione, in questo suo periodo di “doposcuola”, si sta dedicando al disegno e all’arte con la natura.

Nel campo dell’arte con la natura ha realizzato installazioni per : Naturarte ( percorsi artistici per il lodigiano), Gallery  Sweet Outdoor Gallery di Mariano Comense, Bosco Arte Stenico della Provincia di Trento, Parco di villa Braila di Lodi , Gruppo “No-Gas” di Cornegliano Laudense, Cascina Melesa ,Il Mortorino di S.Fiorano-Lodi, ecc.

Nel campo del disegno, si è diviso fra la realizzazione di vignette satirico umoristiche e il disegno di  architetture.

Sia le Vignette che i disegni di architetture , a loro volta, sono stati oggetto di mostre

( Fondazione Banca Popolare di Lodi, Conventino di Lodi vecchio, Palazzo Soave di Codogno, Sala delle Colonne  ex Convento Domenicani di Lodi, Ex Chiese dell’Angelo e di San Cristoforo di Lodi, Palazzo Landi di Guardamiglio-Lodi . ecc. )

In questi mesi di “coronavirus”, l’artista si è avventurato in una nuova esperienza figurativa, ovvero, nell’arte del fumetto , realizzando una appassionante graphic novel.

Qui, l'artista, ci spiega perché ha deciso di realizzare un fumetto

PERCHÈ UN FUMETTO di Angelo Reccagni

Se un giorno vi dovesse capitare , viaggiando fra le Alpi e le Prealpi Bergamasche, di attraversare il Passo della Presolana, un valico alpino che divide la Val Seriana dalla Val di Scalve, vi imbattereste in quello che è rimasto di un glorioso e storico albergo dei primi decenni del secolo scorso.

Un edificio dall’avvincente architettura che coniuga, una certa linearità razionalista,con alcuni elementi decorativi vagamente liberty.

La visione di questo albergo , non lascia i turisti indifferenti.

L’opera trasuda di storia, e ci rimanda ad un’ epoca  ormai lontana , cioè a quell’epoca in cui, la borghesia milanese ,occupava tutte le sue camere per godersi la frescura estiva e gli sport invernali , in un tripudio di feste, danze e cenoni.

Questa particolare architettura, che coniuga bellezza e degrado, mi ha molto coinvolto e sospinto ad una sua conoscenza più approfondita.

Il mio incontro con il fumetto, quindi, altro non è, che una risposta alla forte carica emotiva che questo albergo ha suscitato in me ,soprattutto,  dopo aver saputo  che è stato  teatro di una orribile tragedia.

La struttura del racconto, prende quindi spunto da fatti ed ambienti reali , coniugandoli con le fantasie che il fascino di un albergo vuoto, abbandonato da decenni e un po’ lugubre , riesce ad alimentare.

 

reper contatti :reccagni.angelo@libero.it

 
 
 

UMORISTI A ... GUARDAMIGLIO

Post n°106 pubblicato il 04 Febbraio 2020 da lascuolalsole
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Umoristi a…Guardamiglio

 

“In punta di matita” e’ il titolo che Angelo Reccagni e Paolo Dalponte hanno dato alla loro mostra di vignette.

 

Una mostra piuttosto singolare per il lodigiano, una mostracon oltre un centinaio di vignette umoristiche e satiriche, ricche di ironia edi sarcasmo.

 

I due artisti , pur essendo accomunati dalla stessa passione per la vignette, offrono allo spettatore, due differenti approcci espressivi.

 

Dalponte, si rivela molto concettuale, le sue opere presentano un’ironia collegata alle metamorfosi delle forme, traspare dall’insieme una forte espressività legata al surrealismo.

 

Il Reccagni , invece, punta oltre che sul disegno anche sulla battuta, giocando sul risvolto ironico di situazioni legate all‘attualita’, alla politica ecc.

 

La mostra , curata dall architetto Maurizio Caroselli,verra’ inaugurata , al Palazzo Zanardi Landi di Guardamiglio ,il prossimo sabato 8 Febbraio alle ore 18.00

 

In punta di matita

 

Vignette in mostra di Angelo reccagni e Paolo Dalponte

 

A cura di Maurizio Caroselli

 

Palazzo Zanardi Landi – Guardamiglio (Lodi)

 

Dal’ 8 Febbraio al 29 Febbraio 2020

 

Inaugurazione Sabato 8 FEBBRAIO ORE 18.00

 

 

 

 
 
 

una mostra tutta da ..ridere

Post n°105 pubblicato il 02 Febbraio 2020 da lascuolalsole
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Il mondodella vignetta , non è una realtà estranea al territorio lodigiano, un ambito  geografico che ha il piacere di fregiarsi di un prestigioso concorso  internazionale di umorismo e di grafica.

 

Un’iniziativa, che oltre ad essere un tributo, ad un grande maestro del novecento,  è  capace di dare vita , attraverso il linguaggio della vignetta, a momenti di riflessione e soprattutto di allegra  convivialità.

 

Quellaconvivialità, che viene a crearsi con questi momenti espositivi, fusione dianalisi, riflessioni , sorrisi e anche di risate, e che rappresenta, per certiaspetti, il vero obiettivo di una mostra del settore.

Dall’8 al 29Febbraio, verranno esposte al pubblico, oltre un centinaio di vignette , sia del genere umoristico che satirico.

Gli autori di queste vignette, sono due artisti, fortemente accomunati dalla passione per il disegno ma anche, espressivamente, molto diversi.

 

Si tratta didue artisti, che provengono da differenti esperienze e località ,

l’uno è il lodigiano Angelo Reccagni e l’altro, in un certo senso “l’ospite” , è Paolo Dalponte , che arriva dalla Provincia di Trento. 

Nel merito  delle loro opere, emerge che Paolo Dalponte , opera esclusivamente con la  matita e in bianco e nero, esprimendosi tramite un disegno estremamente particolareggiato, da cui si coglie ,un umorismodi tipo essenzialmente grafico.

 Osservandole sue opere, si sente l’influenza del surrealismo, ne sono ad esempio, l’insolito accostamento di oggetti, il metamorfismo dei suoi soggetti, il distacco dal senso comune delle cose. 

Va ricordato che Dalponte, annovera nella sua carriera, la vincita di numerosi premi, fra  cui spiccano: la Palma d’oro vinta al Festival dell’umorismo di Bordighera, le sue pubblicazioni su Samarcanda e la collaborazione con il quotidiano “ IlTrentino”.

 Diversamente,le vignette di Angelo Reccagni, operano anche sulle “battute ad effetto”, sulla caricatura e sulla espressività di certi personaggi. 

Nei suoi lavori, predomina il disegno in bianco e nero, realizzato con l’uso delle chineo dei pennarelli indelebili , un disegno che da vita ad immagini legate alla satira politica, a vicende di costume o all’interpretazione dei tanti temi,dettati dai vari concorsi del settore a cui ha partecipato.

 L’artista,proviene da esposizioni , realizzate  in luoghi principalmente lodigiani, quali : Palazzo Soave o l’ex Chiesadell’Angelo, nonché da una loro pubblicazione sulla rivista telematica“Galassia Arte”. 

Coordinatoredel tutto, l’architetto Maurizio Caroselli che ha creduto nel progetto e contribuito per la sua realizzazione nel suo ruolo di curatore.

 

 

IN PUNTA DIMATITA   Vignette inmostra di Angelo Reccagni e Paolo Dalponte 

Guardamiglio(Lodi) – Palazzo Zanardi Landi

 

Dall’8 al 29Febbraio – inaugurazione Sabato 8 alle ore 18.00

 

 
 
 

IL LENZUOLO DELLE RIMEMBRANZE

Post n°104 pubblicato il 16 Novembre 2019 da lascuolalsole
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PERCHE’ UN LENZUOLO DELLE RIMEMBRANZE

Quando il concetto di “dio” cominciò ad apparire fra gli umani, esso era ben diverso dal concetto attuale : il primo“dio” era femmina; cosa oggettivamente naturale perché se “dio” è il creatoredi tutto, chi meglio di una donna può rappresentare la creazione di una vita eprendersi cura della sua creatura. Nella terra, quindi, gli antichi umanivedevano una delle manifestazioni del “dio” femmina, poiché nella veste dell’elemento “Terra”, ci accoglie, ci nutre e ci fornisce tutto quello che ci serve per sopravvivere. Quindi Terra, quindi Madre, quindi Donna. E se la Terraè il primo ed indispensabile elemento che consente la vita all’uomo, va da se,che non è da meno, considerare anche la nascita e la crescita di un rapporto fra l’uomo e la terra. Rapporto che si concretizza nella attività agricola dell’uomo, una sorta di prendersi cura della terra, iniziata con il primitivismo, proseguita con le prime fattorie e sfociata (per quello che riguarda il nostro territorio) nelle Cascine. Pertanto, la Cascina, in un certo senso, può rappresentare, quanto di più vicino alla Terra possiamo trovare.Storicamente, l’attività della Cascina, grazie al virtuoso rapporto instauratosi fra l’uomo e la Terra, ha concretizzato il concetto di Madre Terra, cioè di quell’elemento inizialmente spirituale e successivamente materiale che accoglie, nutre e fornisce tutto quello che serve agli umani per sopravvivere.Purtroppo, a partire dagli anni sessanta, iniziano dei cambiamenti nel campo e principalmente assistiamo ad uno scadimento del rapporto Uomo-Terra. Con gli anni sessanta , nasce la cosidetta società dei consumi di massa, inizia la meccanizzazione dell’agricoltura, l’avvento di nuovi criteri e nuove tecniche nelle colture, sino ad arrivare, nel corso degli anni alla produzione e commercializzazione dei prodotti della Terra, non più legati alle loro realtà locali ma estese a livelli addirittura mondiali. Inizia così lo spopolamento delle campagne, l’avvento di nuovi stili di vita e la lenta, ma sistematica sparizione di tantissime Cascine. Spiace, ma è quanto avviene nella campagna lodigiana, infatti, percorrendola, risulta inevitabile imbattersi in tante cascine diroccate o il ritrovarsi di fronte a nuovi insediamenti residenziali o industriali, posti su aree un tempo occupate da Cascine. Siamo di fronte a documenti, a vere e proprie pagine di storia che sistematicamente vanno scomparendo, e nel contempo, siamo sempre più sommersi da un territorio che evidenzia un nuovo rapporto Uomo – Terra, cioè , quello, dove l’uomo non porta più rispetto alla Terra.

 IL LENZUOLO DELLE RIMEMBRANZE

Impossibile contrastare lo scempio urbanistico che ha caratterizzato il territorio lodigiano, ma in generaleanche quello nazionale a partire dal dopoguerra ad oggi, con il Lenzuolo delle Rimembranze, vogliamo perlomeno testimoniare la presenza delle tante Cascine lodigiane, sia di quelle scomparse che di quelle, che inesorabilmente, andrannoa scomparire…

 

Angelo Reccagni

 

 
 
 

LAND ART IN CASCINA

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ARTE IN CASCINA di Angelo Reccagni

  

Il lodigiano, è indubbiamente una realtà geografica curiosa, che vede, in un contesto territoriale morfologicamente e storicamente a vocazione agricola, una considerevole presenza di insediamenti, come per esempio: quelli legati alla logistica, alla chimica, allo stoccaggio del gas, all’utilizzo delle centrali a biomassa.

 

Anche sotto l’aspetto del suo patrimonio di edilizia rurale e contadina, il territoriol odigiano, presenta delle criticità, percorrendolo, è molto facile imbattersi nelle presenze di vecchi cascinali in stato di abbandono, di devastante degrado e sempre più prossimi alla loro estinzione, cioè, una vera e propria cancellazione di documenti storici unici e irripetibili.

 

Spicca, in questo problematico contesto, una cascina posta nella campagna fra la città diLodi e il comune di Cornegliano Laudense, la Cascina Melesa.

 

La Cascina Melesa, si rivela un esempio virtuoso di recupero del patrimonio esistente di edilizia rurale.

 

Questo patrimonio edilizio, grazie alle sue proprietarie , è tornato a mostrarsi nella sua splendida e storica realtà, restituendoci i suoi volumi, i suoi materiali, le sue atmosfere e la sua poesia

 

Questo straordinario complesso è stato scelto dall'architetto Angelo Reccagni  che, ispirato dalla suggestiva location, ha progettato e condiviso con un nutrito gruppo di artisti del lodigiano, un particolare e variegato evento d’arte.

 

Un evento che coniuga una mostra collettiva d’Arte con un intervento di Land Art.

 

Il tutto,cioè, l’intervento di Land Art e gli spazi espositivi delle opere personali degli artisti, verranno, “in un certo senso “, spalmati su tutta la superficie occupata dalla cascina, sia nei suoi spazi interni che esterni.

 

L’intervento di Land Art, consisterà nella stenditura di lenzuola matrimoniali, fissate con mollette di legno e sostenute da forcelle.

 

Queste lenzuola, si presenteranno candide e bianche su una facciata, mentre  quella opposta la troveremo dipinta, dipinta dagli artisti protagonisti della kermesse.

 

L’insieme,allo scopo di rievocare le vecchie abitudini contadine legate alla tradizionale“ bugada” (bucato).

 

In merito alla parte espositiva, che vede in mostra circa cinquanta opere, troveremo ogni singolo artista,  collocato in un suo specifico spazio personale, ovvero, chi nel fienile, chi nell’ex stalla, chi nell’aia e via dicendo.

 

Le opere di ogni artista, saranno in mostra, presentandosi appese a degli speciali cavalletti, dove pur potendo essere osservate e apprezzate, tenderanno leggermente ad ondeggiare, un po’ come le lenzuola.

 

Il tema conduttore della manifestazione artistica è il lodigiano, il lodigiano visto e rappresentato sotto il suo aspetto ambientale, naturalistico, architettonico eanche fantastico.

 

Ogni artista, sia sulla parte dipinta del lenzuolo, che nelle sue opere esposte , ci offrirà la sua particolare visione e interpretazione del tema, sia sotto ilprofilo della comunicazione del proprio messaggio che per le personali caratteristiche tecnico espressive, chi con la pittura, chi con il disegno, chi con fotografia.

 

Inoltre, all'interno dell'abitazione padronale, sarà possibile visitare la mostra personale permanente della pittrice Elena Bellaviti, scomparsa nel 2017 e madre dell'attuale proprietaria della cascina, a cui si deve peraltro l'ideazione inchiave conservativa del recupero della cascina. Si tratta di una replica delle due mostre personali postume del 2017 e del 2018, che hanno fatto registrare uno straordinario apprezzamento da parte dei visitatori.

 

La mostra,titolata : Al sole d’Ottobre, mutuando in parte il titolo di una poesia dell’Ada Negri, si svolgerà nei weekend delle Domeniche di Sagra del Comune di Cornegliano Laudense e della frazione Muzza di Sant’Angelo, cioè, la penultima e ultima Domenica d’Ottobre.

 

Angelo Reccagni

 

 AL SOLE D’OTTOBRE

 

Land Art in Cascina   Cascina Melesa – Cornegliano Laudense –prov.Lodi

 

Partecipano edespongono gli artisti :

 

Lina Ferrandi , ClaraOrnaghi,  Manuela Ferrario, Gabriella Grazzani , Franco Marchesi, Antonio Petrone, Claudia Reccagni, Angelo Reccagni, Mara Senno

 

Inaugurazione –sabato 19 ottobre alle ore 16.30

 

 
 
 

UN TOTEM ... PER RITORNARE AL CIELO

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Bosco Arte Stenico, è uno dei più importanti musei trentini outdoor di Land Art.

Al suo interno, dentro il bosco , attraverso un piacevolissimo percorso , si possono ammirare decine di opere d’arte, opere realizzate da artisti italiani e stranieri, con i “prodotti del bosco” … 

( tronchi, rami, foglie ecc. ). 

Queste opere, presenti nel parco, si dividono in due tipologie e cioè : le installazioni e le sculture lignee. 

Ogni anno, attraverso un bando, l’Ente Bosco Arte Stenico,invita alcuni artisti a realizzare nel proprio museo all’aperto, le loro opere. 

Quest’anno, per l’edizione di Bosco Arte Stenico 2019 , l’ente organizzatore ha voluto investire più sulla qualità che sulla quantità,operando una forte selezione sulle opere artistiche pervenute. 

L’Ente, fra tutte le proposte artistiche inoltrate, ne ha selezionate tre e fra queste , figura anche una mia opera. 

Pertanto, unitamente agli altri due gruppi di artisti selezionati, durante la settimana dal 23 al 30 Giugno , presso il Bosco diStenico , ho costruito la mia installazione.  

Un’installazione ispirata alla tematica proposta quest’anno da Arte Stenico, una tematica legata al concetto del risollevarsi, del rinascere ,… del risalire. 

Tema scelto dall’Ente, come risposta allo straordinario e drammatico evento di maltempo che ha colpito il trentino , abbattendo nello scorso mese di Ottobre, centinaia di migliaia di alberi. 

Questa mia opera , che ho titolato “ Totem … ritornare alcielo “, è consistita in una sorta di parallelepipedo formato da “scale-albero”, scale dove i relativi montanti , proseguono oltre i pioli , per librarsi in forma ramificata nel cielo.

L’andamento dei montanti delle scale, è stato inoltre“plasmato” , al fine di ottenere “l’effetto vento”, cioè della flessione che la forza del vento produce sulle piante, cioè quel vento artefice degli straordinari disastri dello scorso anno. 

L’opera, finita ed inaugurata insieme alle altre , oras tazionerà in modo permanente presso il museo d’arte all’aperto di Stenico e credo meriti una visita , unitamente alla location cioè questo magico luogo che unisce arte e natura che è BoscoArte Stenico. 

Concludo infine, ringraziando l’amico Paride Grioni ,instancabile e valido collaboratore, il cui contributo è stato indispensabileper la riuscita del lavoro.

 

 
 
 

Interconnected

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Interconnected , strategia del ragno … un telo …una rete … una trappola …

Immaginate una rete di ragno multidimensionale, coperta di primo mattino di rugiada. 

E che ogni goccia contenga il riflesso di tutte le altre.

Questa è la rete di Indra e rappresenta la connessione di tutte le cose nell’intero universo.

La metafora ricorda che Siamo tutti interconnessi.

Anche quest’anno , Angelo Reccagni è fra gli artisti presenti alla annuale rassegna di “Naturarte”, che si tiene presso l’Antico Arsenale di Bertonico , in Provincia di Lodi.

L’artista lodigiano, è da poco reduce, dalla sua partecipazione alla Biennale d’Arte Outdoor della “Gallery Sweet Gallery” di Mariano Comense ed è in procinto di recarsi in trentino , per collocare una sua opera , lungo il percorso boschivo d’arte e natura di Stenico ( BAS – Bosco Arte Stenico – edizione 2019).

Il Reccagni, è presente a Bertonico con l’opera :

Interconnected , strategia del ragno … un telo …una rete … una trappola …

L’opera , rigorosamente secondo i canoni dell’art in nature , consiste in una installazione, costruita con arbusti e cannette di palude ( tutto materiale raccolto a terra , nelle aree boschive e paludose vicino al fiume Adda ).

L’installazione, compositivamente, riproduce una grande ragnatela, cioè una sorta di rete,  e attraverso il parallelismo fra la rete del ragno e larete informatica, vuole esortare l’uomo al non lasciarsi intrappolare , mettendo a rischio la sua libertà.

LICIA LUCIDI

 
 
 

A PROPOSITO DI POGGIO, DI LEGAMBIENTE E DELL’INTERVISTA RILASCIATA AL QUOTIDIANO “IL GIORNO”

Post n°100 pubblicato il 20 Dicembre 2018 da lascuolalsole
 

A PROPOSITO DI POGGIO, DI LEGAMBIENTE E DELL’INTERVISTA RILASCIATA AL QUOTIDIANO “IL GIORNO”

Ho trovato un po’ lacunose, le osservazioni di Poggio in merito alle morti per inquinamento ambientale ed alla critica situazione del territorio del lodigiano.

Sessantamila decessi annui da inquinamento , di cui circa trentamila solo in Lombardia e quasi un migliaio nella Provincia di Lodi.

Lacunoso e per certi versi opinabile, prendersela, da parte sua, solo con le auto diesel , con le scarse contravvenzioni a loro carico e con la mancata riconversione del teleriscaldamento dal metano alle altre fonti rinnovabili.

Lacunoso, perché non vengono presi in considerazione , altri importanti fattori che possono a loro volta essere causa di inquinamento e di malattia, quali, ad esempio:

Le centrali a biomassa ed il loro rilascio in atmosfera del carbonio e degli ossidi d’azoto

L’impressionante e dissennato spargimento di fanghi nella campagna con tutte le conseguenze in falda, nei prodotti vegetali ed in generale nell’ecosistema

La presenza di insediamenti industriali a forte criticita’ ambientale

Insomma, d’accordo che lui si occupa principalmente di mobilità sostenibile, ma concentrare tutto sull’automobile … ???

Ps. Sara’ sempre colpa delle auto diesel .. , comunque, presto si aggiungeranno sistematiche emissioni di metano in atmosfera , ovviamente, in modica quantita’ e non dannose per i lodigiani…

 
 
 

BREVE CRONACA DELL'EVENTO "LE FIL ROUGE"

Post n°99 pubblicato il 16 Ottobre 2018 da lascuolalsole

 

Breve cronaca dell’evento :  LE FIL ROUGE

 

Una mattinata di nebbia, ha accolto lo scorso Sabato 13 Ottobre , l’evento d’arte performativa che si è svolto a Lodi, nel Parco di Villa Braila , per celebrare la 14^Giornata del Contemporaneo, indetta dall’Amaci Italia

 

Giornata, patrocinata anche dal Comune di Lodi,  presente all’evento con il Vice Sindaco Lorenzo Maggi ed il Consigliere Marco Bollani.

 

Coordinati dal professor Reccagni, gli studenti della classe 2 E , dell’,Istituto Volta di Lodi, accompagnati dalle docenti Maria Angela Ascrizzi e Irene Colicigno, hanno dato vita alla performance “disegnando” il Filo Rosso .

 

Gli studenti si sono attivati, disponendo, via via , delle vaschette di plastica trasparente e colorandole con acqua colorata.

 

Oltre alla scuola, erano presenti ed hanno partecipato anche alcuni artisti e alcune associazioni del lodigiano.

 

Nell’ambito degli artisti , menzioniamo : Mario Quadraroli, Gregorio Dimita, Daniela Gorla, Emanuela Ferrario, Mara Senno.

 

Nell’ambito dell’associazionismo , Paride Grioni per l’Associazione Villa Braila e Franco Perugia per il gruppo Cornegliano Arte e Ambiente.

 

L’architetto Mario Quadraroli , oltre al partecipare fattivamente alla performance , si è occupato anche della presentazione dell’opera e dell’autore.

 

Evento nell’evento anche l’inaugurazione di una nuova installazione del Parco ad opera dell’artista Daniela Gorla.

 

 


 
 
 
 
 

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