Creato da Taniello il 06/01/2007

La Sdraio

Diario saltuario di cinema e recensioni...

 

Messaggi di Maggio 2013

La grande bellezza

Post n°313 pubblicato il 22 Maggio 2013 da Taniello
 

La grande bellezza

Scrivere qualcosa di Sorrentino è come scrivere dello Ius soli, del sindaco De Luca, della frittura di pesce con o senza limone, del sugo con l'aglio o con la cipolla, di Grillo, delle correnti del PD, dell'Alfa Romeo, della Ducati, delle Hogan, di Saviano e di altre centinaia di cazzate su cui non si troverà mai un parere unanime nel raggio di centinaia di Km...

Secondo me è semplicemente "genio", dotato di una capacità straordinaria di rendere in parole (i romanzi) e immagini estremamente potenti ciò che gli attraversa la mente. Ecco, al massimo il problema potrebbe essere "ciò che gli attraversa la mente" ma trattandosi di idee sento di dovergli lasciare il beneficio della licenza poetica o registica. Il film migliore continua ad essere, per quanto mi riguarda, "Le conseguenze dell'amore" (e non solo per la splendida Olivia Magnani) ma a partire da "Il Divo" c'è stato un continuo crescendo di risorse economiche che gli hanno consentito di strafare con la Produzione: sempre più roba, sempre più pellicola, sempre più attori di grido e così via. E' normale quindi che a qualcuno possa cominciare a stare sulle palle, siamo pur sempre in Italia e l'invidia vince facile.

Con "La grande Bellezza" ha voluto occuparsi dell'effimero, di quella stronza di Roma che ti strega e ti stende quando ti lascia a secco. Quella Roma godona e magnona di cui i reportage Cafonal di Dagospia ci regalano sublimi scatti, politici falliti o di quarta fila, grandi firme maestre di opportunismo, nobili decaduti magari anche a noleggio, meteore dello spettacolo, ex qualcosa e prossimi chissacché. Se n'è occupato con grandissimo sfarzo, abbondanza di facce, corpi e ambientazioni più o meno funzionali ma sempre e comunque potenti e mai, mai fuori luogo. Fatale arriva la frustrazione, il "cosa ho fatto in tutti questi anni" e la ricerca di una possibile redenzione per via spirituale... Insomma un grande libro, tanti capitoli che si fanno leggere golosamente ma (sorpresa) è un film! Destinato a far discutere e quindi a vivere a lungo. Genio.

Ah già, dimenticavo Servillo. Che palle. Temo di incontrarlo di notte mentre vado in bagno, è ovunque, farà la fine di Morgan Freeman. Che palle, ma tant'è. Genio (Sorrentino).

 

 

 
 
 

Miele

Post n°312 pubblicato il 15 Maggio 2013 da Taniello
 
Tag: Miele

Miele

Buon esordio alla regia di Valeria Golino. Intendiamoci, il film è imperfetto ma siamo a un livello decisamente buono considerando quanto viene mediamente distribuito nelle sale come made in Italy. La Golino si è davvero impegnata e le scelte registiche, i quadri, i tagli e quant'altro sono di una certa qualità. Il tema è coraggioso e affrontato senza paure. Le recitazioni sono di ottimo livello, Jasmine Trinca è brava e alcune sequenze sono degne di nota, più di tutte quelle dove lei agisce da "angelo" della (dolce) morte: la contrapposizione spaziale estrema tra lei e la "vittima", il viso tormentato... insomma ha funzionato bene. Buone le altre prove d'attore, forse di un personaggio si poteva fare a meno, chissà. Unico appunto serio che sento di muovere è al fenomeno dei dialoghi "bisbigliati": o abbiamo fonici di presa diretta che fanno davvero schifo o c'è la convinzione (diffusa tra i registi quaranta/cinquantenni) che recitare a bassa voce costringa lo spettatore a tenere desta l'attenzione, davvero non so ma l'effetto è snervante, parlate più forte cazzo!

 
 
 

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