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La Sdraio

Diario saltuario di cinema e recensioni...

 

Messaggi del 19/01/2013

Django unchained

Post n°302 pubblicato il 19 Gennaio 2013 da Taniello
 

Django

La vendetta è l'arma vincente. Lo fu in Kill Bill (secondo me ancora il migliore), lo è in Django. Quentin Tarantino lascia chiaramente percepire in ogni sequenza quanto stia sessualmente godendo di ciò che sta girando e inevitabilemente tale eccitazione finisce con il travolgere anche lo spettatore. Nella malaugurata ipotesi poi che lo stesso povero spettatore abbia in comune con il regista la passione per uno stesso tempo-che-fu cinematografico allora non può esserci altro che godimento continuo fino al naturale sfinimento. E se il piacere cinematografico potesse misurarsi con la quantità di tempo spesa con il busto proteso in avanti, dimenticandosi dello schienale della poltrona, allora qui siamo su valori decisamente alti.
La vendetta, dunque: inutile ragionare sulla storia, non conta. Conta che tutti, proprio tutti, recitano come meglio non avrebbero potuto. Conta che le decine di citazioni, o meglio, EVOCAZIONI siano state tutte calzanti. Conta l'esito, il fine: siamo al cinema ed è quindi possibile avere tutte le soddisfazioni che la realtà insiste a negare. Alla fine però contano più di tutto, sempre e comunque, la passione e il coraggio: la passione nel fare ciò che ami; il coraggio di dire ciò che sovente viene sussurrato: in "Bastardi..." il nazismo era un tema forse inflazionato ma qui, con lo schiavismo, è stato finalmente aggiunto un capitolo fondamentale a quelle che erano solo "Radici". E a buon intenditor...

 
 
 

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