Messaggi del 10/04/2013
Un peccato, diverse buone cose strozzate da una sceneggiatura che, specie nel capitolo del "cattivo" Gosling, patisce seri problemi di credibilità e spigoli tagliati con l'accetta. Verrebbe quasi da sospettare che la troupe di "creativi" trovatasi con abbondanti risorse economiche tra le mani si sia ritenuta in dovere di metterci tanta roba, inevitabilmente troppa. Il capitolo "Bradley Cooper" è forse il migliore (del trittico): siamo nell'ambito della ragionevolezza e della consuetudine, con sbirri corrotti e arrivismo tutto d'un pezzo, qui il gioco era facile. Così così il finale, con i pargoli dei due capitoli precedenti che arrivano alla resa dei conti, ma tra "Era mio padre", "Elephant" e un centinaio di altre cose da cui prender spunto è risultato tutto un po' troppo, un po' tanto. Un vero peccato. Lode infine a Eva Mendes, due occhi profondissimi, anche con canottiera senza reggiseno. |
Il tipico film che si va a vedere perché c'è Servillo, quel film che dici "ma è quello con Servillo?". In omaggio poi, crepi l'avarizia, di Servillo ce n'è un altro per un totale di ben due Servilli. Ah già, il film... che dire, una politicamente corretta lettura della situazione nazionale dove un partito condannato perennemente all'opposizione (in primo luogo all'opposizione verso se stesso) balza incredibilmente in testa ai sondaggi (tipo 66%) grazie ad una sana iniezione di follia da parte del suo segretario che però non è il vero segretario. Il vero segretario, intanto, fugge depresso verso il cinema francese della sua gioventù, come un Veltroni qualsiasi. Trascurabile, e mi trattengo. |
Caso di eccezione alla regola di questo diario di non tracciare film di cui l'estensore possieda dispensa cartacea... quindi un capolavoro! Salubre cinema di immagini e ritratti semplici, tormenti, nevrosi e assoluta normalità. Percorso coinvolgente nel pathos di insegnanti, adolescenti e ambienti devastati. Assolutamente inutile parlarne. |