laserman

A VOLTE RITORNO (questo post e' dedicato ad una persona...)


Fuori e' notte, fuori e' silenzio, ma dentro di lui e' tumulto, dentro di lui e' giorno pieno, dentro di lui le ansie smuovono e spostano gli organi da una parte all'altra.Oggi si sente come il primo Gennaio, si sente come la mattina del primo Gennaio, quano il giorno ha una luce diversa, la citta' e vuota, la citta' sa proprio di calendario girato e buttato, sa di ancora di polvere da sparo, la citta' e' silenzio in un cimitero di botti esplosi.Oggi si sente come la mattina del primo Gennaio, quando tutte le serrande sono abbassate, quando una macchina vecchia passa nel silenzio della sua via, quando lontano si sente l'eco leggero delle feste della sera prima, si sente l'odore dei locali che si svuotano, con i ragazzi distrutti dalla serata, quando nelle case ancora ci sono posacenere stracolmi e bottiglie vuote, ancora ci sono candele a meta'.Oggi si sente come la mattina del primo Gennaio a far bilanci, in un giorno che quasi non esiste, in un giorno che e' solo il rilfesso della sera prima, pensa a suo padre che ogni primo Gennaio si alza presto e guarda il concerto di Vienna, pensa a sua madre che in questo giorno ha sempre un ricordo per i suoi genitori, ripensa a quel primo capodanno da solo, nella casa del mare, senza riscaldamento.Come la mattina del primo Gennaio a guardare la rubrica del cellulare, a pensare dove siano tutti in quel momento, a pensare che forse nessuno in quel momento e' sveglio, si immagina gli amici piu' cari con la bocca aperta, il respiro pesante e la faccia sul cuscino.Oggi si sente cosi, ancora una volta a fare bilanci a scavare tra i ricordi ad aggrapparsi alle sue passioni, ancora una volta ad aggrapparsi alle parole che dal cuore scorrono fino alla punta delle sue dita, senza filtro, senza ripensamentiOggi si sente cosi' e allora prende il suo CD di TOM WAITS lo mette su, si scalda l'acqua per un te e ricomincia a scrivere.Un libro, una poesia, un racconto...perche' continua a non sapere cosa vuole, ma sa che forse anche a 35 anni e' bello non saperlo, e' bello girarsi intorno e scoprire che tante altre persone sono li' accanto a lui e non lo sanno: camminano come lui, chini per terra, a cercare una traccia, a raccogliere un pezzo di carta, a seguire una indicazione, a chiedere ad altri.Ancora una volta si aggrappa alle sue passioni, mai sopite, ma poco alimentate, usurate dalla stanchezza, ammaccate dai viaggi, dai traslochi, dai rapporti difficili, dalle separazioni. Oggi si sente cosi' e ricomincia a scrivere, riprende il filo del discorso da dove lo aveva lasciato, richiude quello iato e corre indietro di nuovo dai ricordi, riguarda qualche foto, risente qualche suono e riprende da dove aveva lasciato...come se nulla fosse cambiato.