Sfinge

Post N° 192


Il vestito di cui parlavo è diventato da sera e con lo strascico,  ormai. Ho preso a scrivere appunti anche sui fazzolettini di carta perchè non giro con i post-it in borsa e il telefono squilla anche quando sto per strada. Mi sento sull’orlo del precipizio. Stamattina al lavoro sono scoppiata a piangere nel bel mezzo di un discorso anonimo, senza una ragione, senza che niente avesse provocato la mia reazione. Lo stomaco è così serrato che sembra sia dentro una morsa.Fra una pausa e l’altra, sempre al lavoro, sono andata a sdraiarmi sul divano. Senza far niente, oltre che fissare il soffitto. Sono indecisa se appendermi al cavo di un AKG141 o se fare stragi di innocenti con un AK47. C’è pur sempre assonanza.Sono sveglia dalle 3 di stanotte. Occhi spalancati, all’improvviso. Sete. Frigo. Tè Freddo. E poi più niente. Gira che ti rigira e il sonno non torna. La mia giornata finirà alle 5 di domani. Forse le 6.  Se non mi viene un colpo di sonno prima e non mi vado a schiantare su qualche porzione di guard-rail mentre tenterò di tornare alla dimora, s’intende.Ma come faccio? E soprattutto, chi me lo fa fare? Perchè non arriva seduta stante un omino verde che mi rapisce, mi porta su un altro pianeta, mi risucchia il cervello così non penso più a nulla... e finalmente mi riposo?