Sfinge

Post N° 203


A volte penso che se solo fossi un po' più ambiziosa o sicura di me, ora non sarei qui a leccarmi le ferite. Ma la verità è che io mi accontento. Fare le cose che mi piacciono, metterci il cuore, trarne soddisfazione, essere pagata il giusto e poi tornare a casa e coltivare le altre mie passioni, vedermi un buon film, leggere un bel libro, stare con lui. Vivere nella massima tranquillità e anonimato. Perchè a volte è proprio nelle cose semplici che sta la felicità. Di tutto il resto non mi importa. Avere un nome, mescolarmi con un certo mondo: per carità! Niente di più lontano dalle mie attitudini.Eppure, nel mio accontentarmi mi ritrovo qua a rimpiangere di non avere fatto determinate scelte. E soddisfatta non lo sono più. Perchè non ci può essere soddisfazione nel condividere attività con chi non le sa svolgere ed è troppo pieno di sè per ammetterlo. E così vivo da giorni come su un'altalena. Passo notti a piangere e a nascondermi per non mostrare gli occhi sfigurati, poi ritorno in mè e mi dico dai non è poi così grave, poi vengo travolta da attacchi di onnipotenza da lui non sa chi sono e gliela farò vedere, per poi ricadere di nuovo nella depressione più totale per non sentirmi per niente valorizzata come merito. La verità è che la trama di questo film la conosco già e ci ho già anche recitato. Si tratta solo di un remake ed è di basso livello, per altro. So già che finirò per mollare tutto. Peccato.Peccato essermi per l'ennesima volta accontentata e avere avuto poco in cambio.