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Un blog creato da queen_nefertari il 17/03/2006

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« TradimentiMessaggio #221 »

Eclissati

Post n°220 pubblicato il 13 Dicembre 2007 da queen_nefertari

Cominciamo col dire che ciò che hanno pubblicato negli ultimi anni dopo il 'Microchip' ha finito per annoiarmi dopo poco, al contrario di quel disco che credo di aver consumato in più copie. Con la tournè di quell'album li ho visti dal vivo infinite volte, persino poco prima della sua uscita, quando proponevano, su qualche palco qui e là, dei brani in anteprima.
Era il periodo in cui si usciva tutte le sere e si faceva mattina, poi si andava direttamente al lavoro. Era il periodo che la loro 'Casa' la si frequentava anche, per motivi che nemmeno ricordo. O forse sì, ma meglio sorvolare. Era il periodo 'presenzialista', ecco.
Poi, per varie vicissitudini, più niente.
Stavolta io e Nefertiti, prode compagna di quell'epoca andata, abbiamo deciso di riproporre un revival. Dopo tanti anni ci stava tutto.

Partiamo dal fatto che questo ultimo disco mi ha entusiasmata al primo ascolto. Non capitava da troppo tempo. Cosa che, a quel che sento, è successa a pochi, viste anche le recensioni che ho letto. Qualcuna persino delirante. Come quella di un tale Faustiko che sul sito di Rockit lamentava l'eccessiva durata del disco. Io dico, col prezzo che hanno i cd, nel momento in cui qualcuno decide di tenersi largo e di non pubblicare un lavoro con poche tracce, tanto per fare il compitino, c'è solo da leccarsi i baffi. Tanto un disco non devi mica ascoltarlo tutto d'un fiato, se non hai il tempo! Ma tant'è. La mia accoglienza benevola verso 'L'Eclissi' era una ragione in più per comprare i biglietti e riproporre questo sacrosanto tuffo nel passato.

La preoccupazione era di incontrare troppa gente conosciuta, con i nostri stessi intenti. Per un attimo ci siamo dette di indossare un passamontagna; per vedere senza farci riconoscere da chi incrociavamo sempre ai vecchi tempi. Certe pagine è meglio non rispolverarle. Col senno di poi, non è stato necessario, visto che l'unica persona che ho visto io, non vista, è stata Micorazon. Ma non è un problema. Ma com'è che allora incontravamo sempre CHIUNQUE? Siamo ormai due segugi ammuffiti? In tal caso, sia ringraziato il cielo.

E allora che la serata abbia inizio.
Ci vediamo e optiamo per un toast al volo. Mai incipit poteva prospettarsi peggiore. Entriamo in questo locale dove il personale in circa mezz'ora ci lancia occhiate senza mai avvicinarsi al tavolo a prendere l'ordinazione. Ottimo, ci sta che le richieste si facciano al bancone, ma o lo scrivi da qualche parte, oppure se ci tieni al cliente, glielo rendi noto a voce. Non è tanto problematico lo sforzo di alzarsi e dirigersi verso il bancone; è l'atteggiamento che è fastidioso. Comunico a Nefertiti che in questi casi, di solito, mi alzo e me ne vado e decido di spendere i miei soldi altrove. Così facciamo e finalmente riusciamo a consumare la cena. Altrove, naturalmente.
Poi a piedi ci avviamo verso il palazzetto, entriamo e lo troviamo costipato di persone in tribuna, mentre il parterre è affollato fino all'altezza del mixer; l'altra quasi metà è sgombra. Facciamo per scendere e notiamo che gli addetti alla sicurezza tentano di impedire al pubblico di raggiungere il parterre. Anche qualche poliziotto si invola verso gli inferi, quasi con affanno, come se fosse successo chissà quale grave incidente. Il punto è che non è capitato niente, così ci interroghiamo sul motivo di tanto inutile e forse dannoso zelo. Un tizio che conosco, perchè è stato mio collega per anni - e per fortuna si parla al passato - addirittura spinge ,in malo modo, qualcuno che è in coda per scendere, imponendo di liberare il passaggio. Imbecille, se ci fate scendere, visto che i posti a sedere ormai sono esauriti, è possibile che si riesca ad esaudire la richiesta. Quasi in contemporanea all'altoparlante viene raccomandato di non appoggiarsi alle balaustre, per ragioni di sicurezza. E qua di nuovo si manifesta la totale idiozia dell'operazione. Idem come sopra, insomma: se fai scendere il pubblico rimasto in piedi, è possibile che non si appoggi nessuno e che il problema non si ponga. Mah!

Passata qualche perplessità, dopo pochi minuti, a luci ancora accese, partono urla e acclamazioni e a sorpresa scopriamo che gli individui sono già saliti sul palco - che tempismo, amici! - e improvvisano una 'tutti i miei sbagli' in un'orribile versione che, data l'atmosfera così illuminata, tutto può fare tranne che entusiasmare e toccare l'animo. Di nuovo ci scambiamo sguardi perplessi. Poi, finalmente, il concerto ha inizio. Lo spettacolo che hanno messo su ha un grande impatto visivo. Sono ingabbiati dietro a delle sbarre - Nefertiti buttà lì un'ipotesi sulla ragione della scenografia, ma non la riporterò qui - e le luci sono veramente coinvolgenti. Per questo motivo, grandi complimenti. Per il resto, loro mi sembrano un po' legnosi. Un po' sotto tono rispetto a ciò che ricordavo. La scelta dei pezzi, ma già mi era stato anticipato, verte proprio quasi per intero sul 'Microchip', cosa che potrebbe dare adito a qualche riflessione
sul perchè siano ritornati così indietro nel tempo. Ma non mi lamento, a parte una versione rave improponibile di 'il mio dj', tutto il resto non può che soddisfare i nostri flashbacks.
Da segnalare assolutamente:
- un Umberto Romano che, mostrando le sue doti di grande oratore e trascinatore di folle, tra un pezzo e l'altro si limita a dire 'allora, come va?' e poi ancora un 'allora, come andiamo?, che nemmeno i pensionati alla bocciofila. Prima del concerto avevo deciso di contare i suoi 'Su ste mani'. Mi ha lasciata delusa quasi fino alla fine, proferendolo una sola volta contro una decina di 'forza!!'. Ma ha recuperato in conclusione, andando in pareggio durante l'esecuzione di un solo pezzo.
- un Cochi Casacci così statico che diresti abbia la sciatica, ma del resto non è un'ipotesi così azzardata, se si considera che non è più proprio un adolescente.
- il solito Babboosta con la tastiera a dondolo che però ciondola un po' meno di quanto ricordassimo, probabilmente i movimenti son stati limitati: che gli sia arrivata sul naso in qualche sfortunata e particolarmente scatenata occasione?

Lasciati da parte i miei soliti commenti dissacranti, ma non sarei io se così non fosse, è stata una bella serata. Sembravano un po' eclissati, loro. Ma è stato comunque divertente esserci.
E da Giancarlo all'aftershow? Non sia mai, non abbiamo più l'età. Certo che però... un pensierino...

 
Rispondi al commento:
seleluna02
seleluna02 il 14/12/07 alle 23:24 via WEB
anche io li ho visti nascere..in quel di vittorio veneto non so + neanche quanti anni fa...e poi i concerti, le canzoni, i balli...quanti ricordi...ed ora che rimane di loro? stando in terra straniera li scarico..opss, non si dice? vabbé, ma qui mica li conoscono, non vendono i loro cd!!!no, son cambiati, non son + quelli di prima..allora meglio rimanere attaccati ai ricordi, almeno quelli non cambiano! besotes
 
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