lasoffitta

LA PORTA


Grigia e squadrata. Un piccolo dissesto geologico l'ha resa impercettibilmente sghemba, sulla sinistra. Ciononostante, con le sue mostre troppo grandi a insidiare il muro; con la maniglia di ceramica bianca, autoritaria; e con l'ottone militaresco, un po' annerito, della toppa - un occhio socchiuso né ammiccante né minaccioso di coccodrillo sonnacchioso - appare solida e pedante, come intransigenti signore dalle caviglie troppo grosse. Sui suoi cardini malverniciati sorprendentemente silenziosi, l'immutabile telaio disegna aperture infinite, offrendo o negando con perfidia il flusso domestico di voci, di odori, di moti. Del mondo, il mio mondo, implacabile regolatrice. dicembre 2003