lasoffitta

TANGO DELLA LONTANANZA


Ho vagato solo nel buio dei barrios di Buenos Aires, cercando negli specchi grigi della notte un riflesso di te, amica. In Plaza de Mayo ho raccolto, serbandole nel petto, asciutte lacrime di bianche Madri, flagellate e crocifisse. In un vortice di mesta ebbrezza, ho ascoltato malinconici sospiri di bandoneon, prodigiosi mantici di Piazzolla e di Gardel. Ah, quanto simile a te, amica mia, questa città, questo tango leggiadro, triste e senza tempo. Questa tragedia che danza e che fa male. E che mi incanta, amica mia, mentre m’uccide.