l'ennesimo blog

20 luglio 2001


Faceva estremamente caldo, ma dovevamo correre. Correre lungo quelle strade assolate e deserte. Una città morta ma in fermento. Serrande abbassate e finestre chiuse. Ma li sentivo, quegli occhi, che ci guardavano da dietro gli scuri. "Sua' corri che siamo in ritardo" "Tesoro non ce la faccio, lo zaino mi sta segando le spalle"E corriamo, corriamo. Le voci si fanno più vicine. Ora diventano urla. I soliti slogan "via via la polizia", e finalmente non sono più solamente voci. Sono un fiume, riversato per le strade della città. Si balla, si canta, ma fondamentalmente siamo incazzati. Non tutti parlano italiano e questa è la prima volta che manifesto accanto a persone dalla lingua alle volte sconosciuta."A Sua', stavo a parlà con quei tipi spagnoli. Dicono che gli sbirri hanno ucciso uno.""Amore non esageriamo, saranno le solite sparate del cazzo""Boh, dicono che gli hanno sparato""Tesoro non angosciarti, alle volte è normale che mettono in giro 'ste voci tanto per destabilizzare un po'. Piuttosto, dove dormiamo stasera?""Mi stavano a di' che c'è una scuola dove si può andare""No no, ti prego. Cerchiamo un ostello, una pensione, qualsiasi cosa che abbia un letto. Domani ripartiamo e la sera devo lavora', non posso arrivare crepata""Che tenerina la mia viziata figlia unica... Va bene"