latripladea

I CANCELLI DEI VICINI


Passando a volo di scopa sul piccolo borgo dove sono cresciuta, ho notato che da qualche tempo i vicini hanno costruito recinti e cancelli intorno alle loro abitazioni. Mi è venuto un tuffo al cuore. Ricordo che anni fa al di là della nostra muraglia, vi era un unico cortile comune alle sette famiglie che vi abitavano, anche perché avevano tra loro una relazione di parentela. Chissà perché adesso si sono rinchiusi in questo infelice modo, ognuno per i fatti propri. Forse temono che i bambini vadano in strada. Ma la strada è ad un chilometro di distanza, come allora, e i bambini c’erano anche trent’anni fa. Forse si teme che i figli delle altre famiglie giocando diano fastidio? Comunque sia, io lo percepisco come un segnale evidente della crisi nei rapporti umani, dell’incomunicabilità tipica dei nostri giorni. Ho pensato in una frazione di secondo a quanto ci allontani la tecnologia dalle relazioni: le automobili, la tv, i telefonini, i mille impegni che abbiamo… non è più gradita la persona, un vicino, un parente che passi davanti a casa nostra per conversare un po’. Un tempo in quella piccola frazione ci si riuniva sugli argini del corso d’acqua a parlare. Ora sono tutti rinchiusi a guardare “buona domenica”. Ci si saluta appena, anzi, alcuni non si salutano nemmeno più perché hanno litigato per questioni di confini. Ricordo che si usava andare a far visita alle persone senza preavviso telefonico ed era sempre una sorpresa. “Guarda che è venuto a trovarci”…dicevamo noi bambini “lo zio Primo e la zia Decima”. Non c’era bisogno che portassero un regalo alla padrona di casa e non occorreva  tirar fuori pasticcini, salatini, succhini, prosecco o la coca cola. La ciambella della nonna e il vino fatto in casa o la fetta di salame nostrano non mancavano mai. Questa usanza è morta nel nulla, oggi non è più di moda perché è più figo trovarsi al bar, anche le zie e le nonne lo trovano trendy, è finita l’era dei contadini! Ma nel caso vi venisse ancora la tentazione di andare a trovare qualcuno, mi raccomando….prima si deve rigorosamente avvisare perché a casa non c’è quasi mai nessuno e perché comunque fareste una sorpresa non gradita.Artemisia
eccola là! La parte buona di Artemisia che ogni tanto rispunta! La bucolica del buon tempo andato! Artemisia…se continui così ti sospendiamo la licenza di strega, stavolta mi hai davvero fatto cariare un molare con le tue nostalgie.Sarà che la maggior parte dei miei parenti fa parte della categoria IMPICCIONI, come i miei vicini d’altronde…mi saluta solo per carpire notizie piccanti sulla mia privacy, (scommetto che se potessero mi manderebbero al rogo!) ma io parenti e vicini li tengo lontani.Certo che se vogliono venirmi a trovare mi devono avvisare, mica posso ricevere in pigiama con i bigodini in testa e le mani nell’ultimo intruglio in preparazione, insomma un po’ di buona creanza, se vado da qualcuno avviso! Potrei anche essere avvinghiata al mio ultimo amante… e dovrei sospendere l’attività in fretta e furia per ricevere la vecchia zia che mi viene a trovare per parlarmi delle sue facezie!?Non te li ricordi più i contadini che si divertivano a veder bruciare le nostre sorelle perché erano invidiosi delle nostre conoscenze???E poi la storia dei bambini…teneri frugoletti che vengono solo a tirarti le pietrate nei vetri o a metterti le biglie fuori casa per farti scivolare…fanculo! Se ne vedo uno gli regalo una mela avvelenata…al Polonio (va così di moda in questi tempi..)! Anzi, ora che mi ci  fai pensare corro ad elettrificare la staccionata!Circe (la strega…)