latripladea

Ode alla donna


Mi è capitato tra le mani un testo di Olive Schreiner (1855-1920) che mi ha catturato assai perché per certi versi sembra attualissimo. Riporto un passaggio lasciando spazio a qualsiasi tipo di commento. Artemisia
“Non c’è mai stato un uomo che abbia speso una buona parola per la donna che non ne abbia, allo stesso tempo, spese due per l’uomo e tre per l’intero genere umano.”“Dicono pure che alle donne rimane un grande e nobile lavoro da compiere, un lavoro tutto loro, e lo fanno male. E’ vero, lo compiono in maniera abominevole. E’ il lavoro che richiede la più ampia cultura e ad esse non è concesso possedere neanche la più limitata. L’avvocato può non vedere più in là dei propri codici e il chimico può non andare oltre i confini del suo laboratorio, eppure essi possono ancora svolgere bene il proprio lavoro. Ma la donna, per eseguire il compito a lei riservato, ha bisogno di una cultura ampia e multiforme; le cime e profondità della vita umana non devono essere messe al di fuori della sua portata; deve conoscere gli uomini e le cose in tutte le possibili variazioni, deve essere sensibile al più ampio spettro di sentimenti, deve possedere la forza che nasce dalla conoscenza e la magnanimità che nasce dalla forza. Siamo noi che portiamo alla luce il mondo, e siamo noi che lo formiamo. Le anime dei bambini sono cose meravigliosamente tenere e delicate, mantengono per sempre la prima ombra che cade su di loro, e tale ombra è sempre quella di una madre o comunque di una donna. Non c’è mai stato un grand’uomo che non abbia avuto una grande madre – non esagero. I primi sei anni della nostra vita sono quelli che ci formano: tutto quello che si aggiunge dopo, non è che rifinitura; eppure c’è gente che pensa che se una donna sa preparare la cena e sa vestirsi, quella è tutta la cultura di cui ha bisogno.“Ci viene affidato il lavoro più potente e più nobile del mondo e lo facciamo male. Se si manda uno sterratore nello studio di un artista, vedrai quello che ne esce fuori! Eppure, grazie a Dio, abbiamo almeno questo compito…è l’unica finestra attraverso la quale vediamo il grande mondo del lavoro vero. La ragazza più modesta, che sa solo ballare e vestirsi, diventa un essere superiore quando i suoi bambini alzano lo sguardo su di lei per farle delle domande. E’ l’unica educazione che abbiamo e l’unica che non possono portarci via".